Questionario
di psicologia e sport per il benessere e la performance
(Il
punto di vista dei comuni sportivi e dei campioni, quali sono gli aspetti che
incidono sul benessere e quali sulla performance)
1.
Ti sei sentito campione nello
sport almeno un giorno della tua vita o sempre un comune sportivo? Mi sento
campione nello sport tutte le volte che faccio dei bellissimi allenamenti o
gare, ciò mi accade almeno nell’80 % delle mie uscite che sono in media 5 alla
settimana.
2.
Come ha contribuito lo sport
al tuo benessere e quali sono i fattori che hanno contribuito al tuo benessere
o alla tua performance? Lo sport è fondamentale per il mio benessere. Occorre
una buona disciplina personale e, naturalmente, un bravo allenatore che ti dia
tutte le informazioni per imparare a correre bene. Un’altra strategia molto
importante è stata sempre quella di correre con compagni di allenamento più
forti di me.
3.
Come hai scelto il tuo sport?
A 38 anni lasciai il calcio per giocare un breve periodo a tennis e poi passare
all’atletica.
4.
Nella tua disciplina quali
difficoltà si incontrano? Le difficoltà sono molto intense nel primo periodo
però quando ormai si corre già a buoni ritmi e si ottengono dei buoni risultati
nelle gare diventa tutto più facile. La corsa in un buon gruppo poi facilita
tantissimo.
5.
Quale alimentazione segui
prima, durante e dopo una gara? Prima delle gare io seguo una nutrizione molto
liquida e ricca di micronutrienti, proteine e pochi carboidrati. Naturalmente
mi appoggio a un’azienda che mi permette di avere dei prodotti che vanno a
nutrire direttamente le mie cellule (nessun picco glicemico) senza crearmi
problemi se devo correre anche 20’ dopo l’alimentazione. Durante le gare non
assumo niente (al limite qualche sorso di acqua) mentre nel dopo gara uso dei
prodotti specifici (forniti sempre da un’azienda specializzata) dove vado,
entro 30’, a ripristinare le quantità di proteine e carboidrati necessari al
proprio corpo.
6.
Quali sono le condizioni
fisiche o ambientali che più spesso ti hanno indotto a non concludere la gara o
a fare una prestazione non ottimale? E’ successo molto raramente. Quando è
successo è perché ci sono state delle condizioni fisiche che già al momento della
partenza in gara mi lasciavano presupporre che si potessero verificare. Ciò è
accaduto 2 o 3 volte su 300 gare ufficiali quando ho provato a gareggiare non
al 100 %. Condizioni ambientali negative non hanno mai influito in modo
determinante sulle mie gare.
7.
Cosa ti ha fatto mollare o
cosa ti fa continuare a fare sport? Ciò che mi piace di più è sentire che il
mio corpo a 57 anni è ancora integro e mi permette di ottenere dei bellissimi
risultati nelle gare.
8.
Chi ha contribuito al tuo
benessere nello sport o alla tua performance? Sicuramente all’inizio è stato
fondamentale un bravo allenatore ma poi è dipeso soprattutto da me e dalla mia
testardaggine ad allenarmi con atleti sempre più forti di me.
9.
Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato
il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle? Veramente tante,
è successo in tante gare. L’ultima in ordine di tempo è stata certamente la
Mezza Maratona di Chia (Cagliari, 03-05-15) dove, con una temperatura sui 32
gradi ed un percorso a tratti molto impegnativo, sono riuscito a fare un tempo
ragionevole (1:27’07”, almeno 5’ sopra il mio standard) arrivando 13° assoluto
tra quasi 1200 partenti (hanno tagliato il traguardo solo 850 atleti).
10. Qual
è una tua esperienza che ti possa dare la sicurezza, la convinzione, che ce la
puoi fare nello sport o nella vita? Ormai dopo 18 anni di agonismo a buoni
livelli (250 volte sul podio su 300 gare ufficiali) ho raggiunto una esperienza
tale per cui le gare sono in grado di affrontarle con una ottima sicurezza e
convinzione.
11. Quali
sono le tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di
possedere? Sicuramente la costanza, la generosità negli allenamenti e la
caparbietà nelle gare.
12. Quali
i meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport al tuo benessere o alla tua performance?
Certamente una tranquilla situazione familiare, appartenenza ad un gruppo di
atleti di ottima levatura, capacità di vedere la vita prevalentemente in senso
positivo, stile di vita molto attivo, nutrizione perfetta.
13. Cosa
pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva tesa al benessere o alla performance? Sia i miei
familiari che gli amici di allenamento mi danno un grandissimo appoggio morale
favorendo l’affronto quotidiano degli allenamenti.
14. Ti
va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
Poco più di un anno fa mi trovavo in una delle più importanti società della
Sardegna. Di punto in bianco il presidente della società mandò via il direttore
tecnico e, siccome questo direttore era una persona molto stimato da noi,
decidemmo di andare via anche tutti noi. Due erano le scelte: o trasferirci in
un’altra società o crearne una noi. Decidemmo di creare la “Cagliari Atletica
Leggera”. Morale, oggi siamo la società di atletica più numerosa della Sardegna
con le atlete donne tra le più forti non solo in campo regionale ma anche
nazionale (Manuela Manca e Roberta Ferru). Tra l’altro io sono il presidente
della società ed il direttore tecnico è la persona che fu mandato via da quella
società.
15. Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? Costanza ed
equilibrio.
16. Come
è cambiata la tua vita famigliare, lavorativa nell’aver intrapreso un’attività
sportiva costante ed impegnativa? Maggiore positività e determinazione e, per
il lavoro, grande spirito di gruppo.
17. Quali
sono o sono state le tue sensazioni pregara, in gara, post gara. Prima delle
gare ho bisogno di massima concentrazione per la preparazione. In gara le
sensazioni possono cambiare tantissimo in funzione di come si sviluppa la mia
gara. Dopo gara divento la persona più socievole tra tutti, e raro che non
faccia i complimenti se vedo che altre persone riescono a fare delle bellissime
prestazioni.
18. Hai
dovuto scegliere nella tua vita di prendere o lasciare uno sport a causa di una
carriera scolastica o lavorativa? No mai.
19. A
seguito delle tue esperienze che consiglio ti andrebbe di dare a coloro che si
trovano a dover fare scelte importanti nello sport? E’ importante farsi guidare
all’inizio da un bravo allenatore e, cosa importantissima, ci vuole un gruppo
molto affiatato e positivo.
20. C’è
stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva?
Assolutamente mai.
21. Qual
è un messaggio che vorresti dare per sconsigliare l’uso del doping e per fare
uno sport teso al benessere o alla performance? L’uso del doping non ti porta
molto lontano. Può darsi che possa far migliorare le perfomance ma a che pro?
Meglio pensare ad allenarsi bene e costantemente e pensare al benessere fisico
22. Riesci
ad immaginare una vita senza lo sport? No assolutamente.
23. Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Con il riposo totale, anche
a rischio di ripartire da zero.
24. Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport, se si per quali aspetti ed in
quali fasi dell’attività sportiva? Nel nostro caso non saprei. La nostra
società è composta soprattutto da Master che praticano lo sport nei ritagli di
tempo dopo il lavoro. Sarebbe da testare.
25. Quale
può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a questo sport
fatto di fatica, impegno, sudore, sofferenze? Prova a venire a divertirti con
noi. Magari stando all’interno del nostro gruppo troverai tanti motivi per
continuare. La fatica e la sofferenza quando si corre ridendo e scherzando
passa in secondo piano.
26. Quali
sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? I sogni che ho
realizzato sono stati quelli di aver vinto la maggior parte delle gare che ho
fatto, vincere crea tantissima autostima. Da realizzare non saprei di preciso,
magari conquistare un titolo nazionale sui 5000 o 10000 mt. Sicuramente anche
continuare ad essere molto competitivo restando in salute è un bellissimo
sogno.
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