Seppure Armando rientra come atleta tra quelli totalmente non vedenti (è obbligatorio per lui l’accompagnamento da parte di un altro atleta), ha la possibilità però, solo attraverso l’occhio destro, di intravedere le sagome delle persone che gli stanno immediatamente di fronte. Ciò gli consente, con le dovute cautele, di potersi allenare anche da solo all’interno di una pista, previo avvertimento nei confronti di eventuali altri atleti presenti. Il caso di Tullio è ben diverso. Lui è totalmente non vedente, e, per qualsiasi suo movimento, è necessaria la presenza di un’altra persona. In questa circostanza ho dovuto dedicarmi a seguire "direttamente" Tullio e "indirettamente" Armando. Grazie all’uso di un cordoncino ho provveduto a "guidare" Tullio mentre Armando si è posizionato immediatamente dietro di noi a poco più di un metro. E via con l'allenamento. Sono previsti 15 km. ad un passo vicino ai 5’ a km. La temperatura è già piuttosto alta in quanto sono già le 8,30 ed il sole splende. Ma ciò che rende molto difficile l’allenamento è la presenza di un’altissima umidità. Il punto di partenza si trova vicino al “Capolinea” (quasi di fronte all'Ospedale Marino) e si decide di percorrere tutto il Poetto, in direzione della città, sino all’ingresso di Marina Piccola. La difficoltà maggiore, rispetto a tutte le altre volte che sono uscito con ciascuno di loro, è dovuto al fatto che adesso devo stare attento a due persone contemporaneamente. Ogni tanto c’è qualche incrocio da superare, oppure la presenza di auto, o del pullman, o qualche gruppo di ciclisti, o altri atleti che ci incrociano, insomma, bisogna prevenire tutti i potenziali eventi negativi. La velocità non è molto intensa per cui, durante la corsa, discutiamo di gare o allenamenti e pian piano si arriva vicini a Marina Piccola. Sono già 3 km. percorsi ad un ritmo vicino a 5’ a km. e già stiamo soffrendo dal caldo. Aggiriamo il “distributore” e si ritorna indietro nuovamente verso l'Ospedale. Essendo un amante delle lunghissime distanze Tullio ci parla della gara conclusa qualche settimana passata, lunga 6 ore, svoltasi in un paese vicino a Pordenone. Ma ciò che maggiormente lo preoccupa è la preparazione della gara che affronterà tra l’8 e il 9 dicembre a Boavista, la famosa "Ultramaratona di Boavista", una gara lunga 150 km. da correre in una unica soluzione. Arriviamo vicini al nuovo Ospedale Marino e, poco prima di superarlo, svoltiamo a sinistra per inoltrarci all’interno del Parco delle Saline. Percorriamo una bellissima strada “sterrata” piatta e perfetta lunga circa 1 km. che ci porta proprio nel mezzo del Parco. Da qui passiamo al fianco delle Saline e proseguiamo lungo una strada asfaltata lunga 2 km. Il silenzio è totale. Prevalgono i rumori del calpestio delle scarpe in sintonia con il respiro di affanno dovuto, più che alla velocità, al clima reso pesante dall'alta umidità. Lo stesso tragitto lo percorriamo al ritorno per cui, almeno in questi 6 km. siamo più che tranquilli. Una volta ripresa la strada del Poetto ci mancano ancora poco meno di 4 km. Ci indirizziamo verso la “pista ciclabile” e la percorriamo per oltre 1 km. sino quasi alla “bussola”. In questo punto di allenamento l'attenzione diventa massima. La pista ciclabile è abbastanza stretta e viene usata da tante persone per passeggiare nonostante ci sia una strada parallela, stretta quanto la pista, destinata solo alle passeggiate. Poi ci sono i ciclisti (siamo in casa loro) e tutti gli altri atleti che ci incrociano correndo. Insomma non è stato facile. Per fortuna tutto è andato liscio salvo qualche urlo di attenzione nei confronti dei passanti. Si ritorna indietro verso il punto di partenza, dove ho parcheggiato la mia macchina, e la fatica a questo punto prende il sopravvento facendoci rallentare parecchio. Fine dell’allenamento. Arriviamo tutti e tre completamente sudati ed esausti. Tempo impiegato per i 15 km. 1:16’ ad una media vicino a 5’05” a km.
venerdì 28 settembre 2012
Cagliari (Poetto), 28-09-12. Allenamento con Tullio e Armando.
Venerdì 28 settembre è previsto un allenamento molto
particolare. Arriva da Pordenone il nostro amico Tullio Frau per cui sia
io che Armando Xaxa abbiamo previsto di fare un allenamento con lui tra
il Poetto ed il Parco delle Saline.
Seppure Armando rientra come atleta tra quelli totalmente non vedenti (è obbligatorio per lui l’accompagnamento da parte di un altro atleta), ha la possibilità però, solo attraverso l’occhio destro, di intravedere le sagome delle persone che gli stanno immediatamente di fronte. Ciò gli consente, con le dovute cautele, di potersi allenare anche da solo all’interno di una pista, previo avvertimento nei confronti di eventuali altri atleti presenti. Il caso di Tullio è ben diverso. Lui è totalmente non vedente, e, per qualsiasi suo movimento, è necessaria la presenza di un’altra persona. In questa circostanza ho dovuto dedicarmi a seguire "direttamente" Tullio e "indirettamente" Armando. Grazie all’uso di un cordoncino ho provveduto a "guidare" Tullio mentre Armando si è posizionato immediatamente dietro di noi a poco più di un metro. E via con l'allenamento. Sono previsti 15 km. ad un passo vicino ai 5’ a km. La temperatura è già piuttosto alta in quanto sono già le 8,30 ed il sole splende. Ma ciò che rende molto difficile l’allenamento è la presenza di un’altissima umidità. Il punto di partenza si trova vicino al “Capolinea” (quasi di fronte all'Ospedale Marino) e si decide di percorrere tutto il Poetto, in direzione della città, sino all’ingresso di Marina Piccola. La difficoltà maggiore, rispetto a tutte le altre volte che sono uscito con ciascuno di loro, è dovuto al fatto che adesso devo stare attento a due persone contemporaneamente. Ogni tanto c’è qualche incrocio da superare, oppure la presenza di auto, o del pullman, o qualche gruppo di ciclisti, o altri atleti che ci incrociano, insomma, bisogna prevenire tutti i potenziali eventi negativi. La velocità non è molto intensa per cui, durante la corsa, discutiamo di gare o allenamenti e pian piano si arriva vicini a Marina Piccola. Sono già 3 km. percorsi ad un ritmo vicino a 5’ a km. e già stiamo soffrendo dal caldo. Aggiriamo il “distributore” e si ritorna indietro nuovamente verso l'Ospedale. Essendo un amante delle lunghissime distanze Tullio ci parla della gara conclusa qualche settimana passata, lunga 6 ore, svoltasi in un paese vicino a Pordenone. Ma ciò che maggiormente lo preoccupa è la preparazione della gara che affronterà tra l’8 e il 9 dicembre a Boavista, la famosa "Ultramaratona di Boavista", una gara lunga 150 km. da correre in una unica soluzione. Arriviamo vicini al nuovo Ospedale Marino e, poco prima di superarlo, svoltiamo a sinistra per inoltrarci all’interno del Parco delle Saline. Percorriamo una bellissima strada “sterrata” piatta e perfetta lunga circa 1 km. che ci porta proprio nel mezzo del Parco. Da qui passiamo al fianco delle Saline e proseguiamo lungo una strada asfaltata lunga 2 km. Il silenzio è totale. Prevalgono i rumori del calpestio delle scarpe in sintonia con il respiro di affanno dovuto, più che alla velocità, al clima reso pesante dall'alta umidità. Lo stesso tragitto lo percorriamo al ritorno per cui, almeno in questi 6 km. siamo più che tranquilli. Una volta ripresa la strada del Poetto ci mancano ancora poco meno di 4 km. Ci indirizziamo verso la “pista ciclabile” e la percorriamo per oltre 1 km. sino quasi alla “bussola”. In questo punto di allenamento l'attenzione diventa massima. La pista ciclabile è abbastanza stretta e viene usata da tante persone per passeggiare nonostante ci sia una strada parallela, stretta quanto la pista, destinata solo alle passeggiate. Poi ci sono i ciclisti (siamo in casa loro) e tutti gli altri atleti che ci incrociano correndo. Insomma non è stato facile. Per fortuna tutto è andato liscio salvo qualche urlo di attenzione nei confronti dei passanti. Si ritorna indietro verso il punto di partenza, dove ho parcheggiato la mia macchina, e la fatica a questo punto prende il sopravvento facendoci rallentare parecchio. Fine dell’allenamento. Arriviamo tutti e tre completamente sudati ed esausti. Tempo impiegato per i 15 km. 1:16’ ad una media vicino a 5’05” a km.
Seppure Armando rientra come atleta tra quelli totalmente non vedenti (è obbligatorio per lui l’accompagnamento da parte di un altro atleta), ha la possibilità però, solo attraverso l’occhio destro, di intravedere le sagome delle persone che gli stanno immediatamente di fronte. Ciò gli consente, con le dovute cautele, di potersi allenare anche da solo all’interno di una pista, previo avvertimento nei confronti di eventuali altri atleti presenti. Il caso di Tullio è ben diverso. Lui è totalmente non vedente, e, per qualsiasi suo movimento, è necessaria la presenza di un’altra persona. In questa circostanza ho dovuto dedicarmi a seguire "direttamente" Tullio e "indirettamente" Armando. Grazie all’uso di un cordoncino ho provveduto a "guidare" Tullio mentre Armando si è posizionato immediatamente dietro di noi a poco più di un metro. E via con l'allenamento. Sono previsti 15 km. ad un passo vicino ai 5’ a km. La temperatura è già piuttosto alta in quanto sono già le 8,30 ed il sole splende. Ma ciò che rende molto difficile l’allenamento è la presenza di un’altissima umidità. Il punto di partenza si trova vicino al “Capolinea” (quasi di fronte all'Ospedale Marino) e si decide di percorrere tutto il Poetto, in direzione della città, sino all’ingresso di Marina Piccola. La difficoltà maggiore, rispetto a tutte le altre volte che sono uscito con ciascuno di loro, è dovuto al fatto che adesso devo stare attento a due persone contemporaneamente. Ogni tanto c’è qualche incrocio da superare, oppure la presenza di auto, o del pullman, o qualche gruppo di ciclisti, o altri atleti che ci incrociano, insomma, bisogna prevenire tutti i potenziali eventi negativi. La velocità non è molto intensa per cui, durante la corsa, discutiamo di gare o allenamenti e pian piano si arriva vicini a Marina Piccola. Sono già 3 km. percorsi ad un ritmo vicino a 5’ a km. e già stiamo soffrendo dal caldo. Aggiriamo il “distributore” e si ritorna indietro nuovamente verso l'Ospedale. Essendo un amante delle lunghissime distanze Tullio ci parla della gara conclusa qualche settimana passata, lunga 6 ore, svoltasi in un paese vicino a Pordenone. Ma ciò che maggiormente lo preoccupa è la preparazione della gara che affronterà tra l’8 e il 9 dicembre a Boavista, la famosa "Ultramaratona di Boavista", una gara lunga 150 km. da correre in una unica soluzione. Arriviamo vicini al nuovo Ospedale Marino e, poco prima di superarlo, svoltiamo a sinistra per inoltrarci all’interno del Parco delle Saline. Percorriamo una bellissima strada “sterrata” piatta e perfetta lunga circa 1 km. che ci porta proprio nel mezzo del Parco. Da qui passiamo al fianco delle Saline e proseguiamo lungo una strada asfaltata lunga 2 km. Il silenzio è totale. Prevalgono i rumori del calpestio delle scarpe in sintonia con il respiro di affanno dovuto, più che alla velocità, al clima reso pesante dall'alta umidità. Lo stesso tragitto lo percorriamo al ritorno per cui, almeno in questi 6 km. siamo più che tranquilli. Una volta ripresa la strada del Poetto ci mancano ancora poco meno di 4 km. Ci indirizziamo verso la “pista ciclabile” e la percorriamo per oltre 1 km. sino quasi alla “bussola”. In questo punto di allenamento l'attenzione diventa massima. La pista ciclabile è abbastanza stretta e viene usata da tante persone per passeggiare nonostante ci sia una strada parallela, stretta quanto la pista, destinata solo alle passeggiate. Poi ci sono i ciclisti (siamo in casa loro) e tutti gli altri atleti che ci incrociano correndo. Insomma non è stato facile. Per fortuna tutto è andato liscio salvo qualche urlo di attenzione nei confronti dei passanti. Si ritorna indietro verso il punto di partenza, dove ho parcheggiato la mia macchina, e la fatica a questo punto prende il sopravvento facendoci rallentare parecchio. Fine dell’allenamento. Arriviamo tutti e tre completamente sudati ed esausti. Tempo impiegato per i 15 km. 1:16’ ad una media vicino a 5’05” a km.
Etichette:
Tullio Frau
Ubicazione:
Spiaggia del Portto, 09126 Cagliari, Italia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento