Rossano Loi. (Foto Elena Fratus). |
Anche la storica promozione in eccellenza con la mia squadra del cuore, la s.s.r Villacidro (anno 2009-2010), coincidono con i miei migliori risultati in mezza e in maratona. In quegli anni ho fatto i miei personali a Uta (1:26') e a New York (3:05'). Non c'è dubbio che la corsa mi abbia aiutato ad ottenere ottimi risultati in entrambi gli sport.
Penso che la corsa a livello agonistico non sia solo capacita' fisiche e metaboliche. Sono convinto, come allenatore e come atleta, che al 50 % sia forza mentale e nervosa (voglia di battere se stessi e i propri limiti).
Sono comunque arrivato alla conclusione che forse la mia spinta propulsiva, oltre alla forza mentale e nervosa, hanno subito ultimamente un inevitabile peggioramento. Forse e' arrivato il momento di fare scelte diverse. Scelte necessarie per rigenerarmi .
Rossano Loi a Villacidro. (Foto A. Vargiu). |
In questo momento non ho nessun programma e non ho neanche un idea di quello che vorrei fare, avevo quasi fatto l'iscrizione per una gara massacrante nel deserto dell' Oman (300 km in 4 giorni) ma non mi trovo sicuramente nelle condizioni giuste per partecipare ad una gara del genere, rischierei di farmi molto male e, per fortuna, un piccolo neurone che funzione mi e' ancora rimasto .
Un saluto a tutti i miei amici.
I love run.
(PS. Rossano per chi non lo sapesse ha corso 25 maratone. Nel marzo del 2012 ha corso la massacrante "100 km. del Sahara" mentre a maggio dello stesso anno ha concluso con successo la "100 km. del Passatore". Quest'anno ha già partecipato alla "Sardinia Trail" di Fonni, alla "Cortina- Dobbiaco Run" e alla "Monte Rosa Ultra Trail". Per coloro che sono poco informati di quali doti umane occorrano per poter fare le gare segnalate tra il 2012 e 2013 vi invito a cliccare su ciascuna gara evidenziata).
Complimenti Rossano.
Bravo Rossano, cerca di ritrovare il piacere della corsa, che, secondo me, deve restare sempre la principale motivazione per correre, poi, piano piano potrai pensare ad altre imprese ma senza "mai" rinunciare al gusto genuino della fatica. Quando si perde quel gusto, è meglio fermarsi un po'.
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