martedì 4 dicembre 2012

Collinare e.... scollinare, scritto da Antonello Collu.

Sveglia alle 7:00. Indeciso se fare un lungo, se così si può dire, da 18 Km in pianura su asfalto o un collinare un po’ più corto su sterrato.
Chiesa campestre Santa Lucia (Wikipedia).
Decido di fare entrambe le cose 18 K  collinare su sterrato. Già avevo una mezza parola col “Superpresidente” Patrizio per fare un’uscita in gruppo. Appuntamento alle 8:00 chiesetta campestre di S. Lucia. Mi presento alle 8:05 convinto di non trovare nessuno per il ritardo invece sono praticamente il primo. Siamo una decina di atleti e atlete dell’Uta2000. Non conosco tutti. Oltre Patrizio ed alcuni nostri iscritti di Cagliari, presenti i “sempreverdi” Ezio, Marco e Ringhio. Con noi anche il simpatico meticcio nero che Marco porta spesso durante le uscite in campagna.  Si parte alle 8:15, strada provinciale n° 1 direzione Santadi. Il cielo nuvolo ci accompagnerà per tutto l’allenamento, temperatura di circa 10°.  A cornice lo splendido paesaggio dell’oasi WWF.
L'Oasi di Monte Arcosu si trova all'interno di un Sito d'Importanza Comunitaria nei Comuni di Uta, Assemini e Siliqua (Ca). E' anche una zona di Protezione Speciale
L'area dell'Oasi è di 3600 ettari. A chi entra nella Riserva WWF di Monte Arcosu, a un passo da Cagliari, sembra di vivere in un documentario di cui, finalmente, si è anche un po’ protagonisti. E' uno dei pochi parchi naturali dell'isola più ammirata del Mediterraneo, uno degli ultimi regni del cervo sardo, uno scrigno di biodiversità.”
Primi 3 Km molto tranquilli (solo il primo asfalto poi sterrato). Si chiacchiera di tutto ma soprattutto si parla della mezza di Uta. Il successo in termini di numero partecipanti, organizzazione, livello degli atleti conferma per l’ennesima volta che quella di Uta non è una maratonina ma “La Maratonina”!.
Al 4 Km, gli strappetti si fanno più impegnativi e Marco rompe gli indugi. Aumenta il ritmo e scappa. Due tornanti e no lo vedo più. Con lui Ringhio che, a differenza del padrone ha un  incedere tutt’altro che regolare. Un pazzo furioso. Scatti, salti, cambi di direzione improvvisi tanto che più di una volta rischio di inciampargli addosso mentre mi taglia la strada. 5° km saluto il drappello e parto all’inseguimento di Marco. Lo recupero all’ottavo. Ringhio nel frattempo corre sul ciglio della strada. Scelta poco felice poiché la strada ha una pendenza più dolce rispetto al ciglio. 10 metri appena e si ritrova sulla cima di un dirupo di circa 5 metri. Di tornare indietro non ne vuole sapere e, giusto il tempo di chiamare Marco che sta avanti a me 2 metri accade l’inevitabile: Ringhio decide di buttarsi giù per raggiungere il padrone. Vediamo il volo in diretta. Ho pensato: “è finita. Questo si sfracella!” invece, con un’agilità e una grazia quasi da felino cade sulle zampe e riprende a corricchiare con noi.
Scampato il pericolo saliamo di buona lena fino al 9° km per poi salutare Marco (aveva in programma un lungo da 28 Km), Ringhio e tornare indietro. Decido di affrontare la discesa senza forzare e non andare sotto i 4:35. Nella mia breve carriera da runner ho avuto poche occasioni di allenare in tracciati collinari. Sulla salita non ho grossi problemi. Sulla discesa invece non riesco a spingere e, se lo faccio mi rendo conto di non avere una rullata ottimale ed infatti ginocchia e caviglie protestano.
Rientro in solitaria, mi attesto sui 4:40 circa e mi godo questi stupendi 9 km di ritorno. Quasi non sento la fatica incantato dal paesaggio, dalla vegetazione, dal rumore dell’acqua del fiume che si avvicina, poi si allontana poi ancora mi affianca e mi accompagna. Il rio S. Lucia, d’estate un rigagnolo d’acqua, in questo periodo e gonfio e in alcuni punti imponente. Il bello di questo tracciato è proprio questo. Il fiume che no ti lascia nemmeno per un attimo e ti accompagna da S. Lucia fin quasi la foresta di Pantaleo.
Senza nemmeno accorgermi mi ritrovo a percorrere l’ultimo km. Discesa più dolce ed inizia l’asfalto. Li posso spingere senza esagerare ed arrivo in volata a S. Lucia. (Vedi percorso su Garmin).
Gli altri hanno girato chi al 5°, chi al 7° e 8° km. Saluti finali e, alle 10:00 si ritorna a casa.
Il bilancio è positivo. Tanta fatica, garetta in salita e goduria finale immerso nella natura. Sicuramente inserirò nella preparazione della maratona di Roma questo tracciato e probabilmente ci faro almeno un lunghissimo.
Quel che è certo, qualora ci fossero altre occasioni di uscire in gruppo una cosa eviterò di sicuro: allenare con Ringhio! 
Buone corse a tutti.

(Per entrare nel blog da cui è stato tratto lo scritto clicca qui).

3 commenti:

  1. Onorato di aver scritto qualcosa per questo blog.

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  2. Bello Antonè.....la prossima volta fate un fischio io e Paolo Budroni siamo di casa da quelle parti.

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  3. Grande Antonello, confermo quanto gia' scritto da Francesco. Facciamo spesso quel percorso ed anche l'altro che porta direttamente alla foresteria della forestale. E' il percorso che si addentra all'interno del WWF, a destra dopo la chiesetta, 9 km di a salire, piu' impegnativi rispetto a quelli del percorso della Gran Fondo. Sentiamoci per la prossima uscita.

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