La gara di
Nuoro si svolge all'interno del parco "
Ugolìo" a due passi dall'ospedale S.Francesco quindi immediatamente raggiungibile per chi arriva dalla superstrada da Cagliari o Sassari. La giornata è tra le più fredde dell'anno, la temperatura sin dall'arrivo si attesta sui 3 gradi e da lì non si schioda per tutta la mattinata, seppure verso le 10 si presenterà un pallido sole.
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Atleti della società "Amatori Nuoro". |
Al nostro arrivo in zona gara già si intravedono i tanti atleti dell'"Amatori Nuoro" distinguibili dal giaccone azzurro alle prese con gli ultimi dettagli di allestimento percorso gara. La prima operazione da fare è quella del ritiro del numero di gara e il saldo delle quote. In tale circostanza ci troviamo dall'altra parte del banco i fratelli Stefanopoli, per cui, quale migliore occasione per salutarli e scambiare qualche parola sulla gara.
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Arrivo atlete nel Parco. |
Dopo la fase dei saluti a destra e a manca (doveroso il saluto al presidente Massimo Zara), con i miei due compagni di viaggio Mauro Desogus e Mauro Mura si và a recuperare la macchina per parcheggiare sulla larghissima via Mannironi, che, per l'occasione è chiusa al traffico e destinata a parcheggio per gli atleti. Nel frattempo già sono arrivati sul posto gara tutti gli atleti, per cui si fanno i primi sondaggi di classifica finale. Viene attivata la postazione microfonica ed il buon Sergio Lai, coadiuvato da Piseddu (neo presidente della Fidal provincia di Cagliari), inizia a riscaldare gli animi degli atleti, sempre più infredoliti dal maestralino che si incunea tra gli alti pini e lecci di questo magnifico parco. Dopo un primo giro di perlustrazione sorgono dei dubbi sul circuito gara, in quanto, sono stati preparati due circuiti ben distinti: uno da mille metri per la gara femminile (piuttosto largo e con pendenze dolci), l'altro più spigoloso e stretto, da 1470 metri, che si inerpica sino al nuraghe Ugolìo per poi discendere quasi a precipizio sino alla linea di partenza. Quale migliore occasione, per conoscere il nostro giro, chiedere all'amico Giovanni Goseli di farci da cicerone e poter, così, non solo conoscere le asperità del giro, ma anche scambiare con lui qualche chiacchera.
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Preparazione partenza gara Donne. |
Nel frattempo partono le varie gare e, come preludio alla nostra, partono le donne. Non passa inosservato un fortissimo ritardo di partenza da parte di Rosalba Miscali (Marathon Or.), che ci vediamo transitare in gara 200 metri dopo che tutte le atlete sono già partite; arriverà quarta assoluta. La gara femminile, lunga 4000 metri, viene vinta da
Giulia Innocenti (Cus Ca.), seguita da Monica Carrucciu (S.Giovanni SS), mentre terza è arrivata Valentina Luiu (Athletic team SS).
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Giulia Innocenti (CUS Cagliari) in testa nella gara Donne. |
La gara maschile è lunga circa 5900 metri, pari a quattro giri da 1470 metri. La partenza, per la verità, si effettua in un punto piuttosto stretto, per cui c'è il rischio di qualche contatto fra gli atleti. Il terreno di gara è, a dir poco, ottimo. Si corre quasi tutta la gara nel sottobosco, per cui, non ci sono grossi problemi di fango (salvo in qualche curva stretta), e l'uso delle chiodate è superfluo. Il punto gara più critico è quello dove la pendenza (in salita) del terreno si intensifica, quindi, per circa 300 metri è quasi impossibile passare uno a fianco all'altro in quanto il sentiero è strettissimo. Se si considera che nella nostra stessa gara sono partiti anche una decina di ragazzi del gruppo Filippide (per la verità ben seguiti da volontari), non vi nascondo che in alcune circostanze ho dovuto intuire sul momento dove passare.
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Pochi metri dopo la partenza della gara Uomini. |
Dopo la partenza, quindi, chi voleva portarsi nella “zona critica” in posizione di testa, doveva spingere a tutta per almeno 500 metri.
Fabrizio Baralla (Senior, Athletic team SS) ha saputo gestire sin dall'inizio la propria gara in testa, mentre Desotgiu (M50, Amatori Nu.) riesce a recupera nella fase finale il forte distacco lasciando ampi margini tra lui e Goseli (M40, Amatori Nu.), che arriva terzo. Al quarto posto Sinopoli (M45, Amatori Olbia), che precede alcuni giovani come Podda (Senior, Atl. Goceano), Pintore (Senior, Sporting Sie) e Spanu (TM, Marathon Or.), mentre Desogus (M45, Futura Ca.) arriva ottavo e io dodicesimo col tempo di 23' 21”.
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Baralla (n° 163) e Desotgiu. |
Per la cronaca, la prestazione dei fratelli Stefanopoli mi è apparsa di duplice interpretazione. Decisamente buona la partenza di Pierpaolo che precedo nella fase iniziale, poi, nel punto prima della salita critica vengo superato e, nonostante gli sforzi, mi limito a controllarlo da tergo. Dopo lo scollinamento con un cambio di marcia lo passo e resterà per tutta la gara dietro, ben distanziato. Per Luigi, invece, la gara sarà solo un allenamento in quanto problemi fisici non gli consentono di forzare il ritmo.
Per quanto riguarda gli atleti di vertice mi viene da segnalare il buon ritorno di Fabrizio Baralla ad una gara, che vince agevolmente, anche se in assenza di altri senior di valore. Sicuramente di grande valore è invece il lavoro che Fabrizio svolge per favorire l'apprendimento della corsa a chi lo desidera oltrechè trasmettere tutte le sue conoscenze anche a chi già corre e vuole migliorarsi. Tutto ciò si evince dalla lettura del suo sito internet.
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Antonello Vargiu precede Di Simone. |
Magnifica a dir poco la prestazione del secondo arrivato. Giovanni Desotgiu, con i suoi 52 anni, non ci stupisce più. Già in alcune gare viste nei mesi passati si è lasciato dietro fior fiore di atleti senior di qualche decennio più giovane di lui per cui, vederlo oggi insidiare addiritura a fine gara un'atleta come Baralla, la dice lunga sulle sue capacità agonistiche. Sarebbe opportuno poter sfruttare tale momento di gloria per misurarsi con atleti di levatura nazionale e oltre per poter lasciare impresso il proprio nome sull'album dei più forti atleti isolani (vedi Ambu). Giovanni Goseli, col suo terzo posto (ma soprattutto di fronte ad un fortissimo Sinopoli), ha manifestato uno stato di forma eccelso, sicuramente finalizzato al tipo di gara del periodo. Sarebbe stato sicuramente più appropriato, per la manifestazione che ho visto, un numero di partecipanti più largo. Nella gara sia maschile che femminile si sono avvertite delle assenze di atleti che sicuramente è dipeso dal collocamento di tale gara a cavallo di due gare di campionato, per cui, si intuisce che parecchi atleti abbiano approfitato di tale domenica “per rifiatare”. Il freddo intenso, poi, non so quanto abbia influito sulla decisione di molti atleti di non partecipare; noi, ormai c'eravamo e ci siamo messi in gioco, nonostante alla fine del primo giro di gara è arrivata un po di pioggia mista a nevischio, adeguatamente distribuita dal maestrale su tutto il nostro corpo, coperto solo da esili pantaloncini e canotta di società. Per fortuna a fine gara ci siamo trovati di fronte due tavoloni imbanditi di ogni ben di Dio; cosa mai vista da quando corro. Vino a volontà, birra non di meno, torte dolci e salate di ogni colore, salciccia e formaggio per un reggimento e tutti, quindi, a recuperare le calorie consumate, e, forse, anche oltre.
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Le foto sono di Marco Era.
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