E’ la prima volta che faccio questa gara e, come tutte le
prime, rimangono particolarmente impresse. Occasioni valide per scrivere due
righe credo che non siano mancate: il viaggio, la moltitudine di atleti in
Piazza Italia, i gemelli diversi, il Massimo “stampellato”, il percorso del
Corso, il chip e la gara, la pancia da riempire “a tutta birra” ed il rientro.
C’è n’e’ per un libro.
L’appuntamento per la partenza è alle 15,30. Il tempo
per caricare le borse, e via, la macchinetta di Mauro Mura si avvia verso la
131 con a bordo me, Stefano Ardau ed Andrea Culeddu. Il viaggio di due ore è
sotto un sole fortissimo. Il motivo di discussione più trattato è quello
relativo ai recenti atteggiamenti della Fidal nei confronti della categoria dei
master. Di questo citerò qualche opinione più avanti dato che anche al rientro
si è parlato soprattutto di questo.
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Il presidente dell' "Amatori Nuoro" Massimo Zara. |
Al nostro arrivo è presente già una buona
parte degli atleti. Sono già un po’ tutti effervescenti forse per l’aria
festiva della piazza, o forse, come nel caso nostro, c’è il bisogno di muoversi
subito, dopo un lungo viaggio. Ben oltre 300 atleti di cui la maggior parte
arriva dalle parti del centro-nord dell’isola. Tante facce sconosciute ma anche
tanti amici che da un po’ di tempo non ci si incontrava. Ed eccoli qua, i
gemelli diversi. Sempre in prima fila nell’organizzazione della gara. Pierpaolo
non è in perfette condizioni fisiche per cui può togliersi lo sfizio di
trasformarsi da donna indossando una appariscente parrucca bionda e correre con
Luigi Mundula, anche lui per l’occasione con una parrucca scura.
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Pierpaolo Stefanopoli e Luigi Mundula. |
Luigi invece è
più impegnato nella dura gara e lo si vede dall’attenzione prestata già da
prima della gara nelle fasi di riscaldamento. Sul palco si intravede immediata
la figura di Massimo Zara. Usa una stampella per via di un intervento fatto al
ginocchio. Oggi non sarà nella gara e farà lo speaker della manifestazione. Non
conoscendo il percorso mi faccio un giro completo per cercare di interpretare
già in anticipo i punti più critici dell’anello. Il giro si presenta piuttosto
tranquillo per oltre un chilometro sino alla discesa che precede la via del
Corso. Sono poco più di 100 mt. da fare in picchiata per poi affrontare
l’angolo quasi a gomito da dove parte il Corso. Da lì inizia una leggera salita
ma costante, con lastricati non perfettamente combacianti tra loro da tenere
sempre a bada. La salita del Corso è ben
transennata per consentire anche alla popolazione di poter transitare nel lato
destro. Numerosi bar sono trafficati a quest’ora per cui ci troveremo a fare
tutto il Corso, di corsa, con diverse centinaia di spettatori seduti al
tavolino mentre noi a faticare con il cuore quasi al massimo. La salita da metà
Corso aumenta di pendenza sino ad arrivare al punto finale dove una curva ad u,
a sinistra, ci indirizza nuovamente verso la piazza. Ultimo strappo in salita
di appena 80 mt. che ci porta verso un piano di 300 mt. circa, da fare con la
massima spinta sino all’arrivo. Sono 2.380 mt. da ripetere 4 volte pari ad un
totale di 9.520 mt. Tutti i concorrenti sono in possesso del chip, fattoci
pervenire al momento della consegna del numero.
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Partenza della gara. |
La partenza è puntuale alle ore
19. Circa 350 atleti prendono parte al via. Io per la verità rimango leggermente
invischiato nel gruppo per cui proprio nella fase iniziale perdo qualche
contatto con i più forti. Dopo circa 500 mt. mi trovo a fianco con Luigi
Stefanopoli e decido di rifiatare un po’ andando alla sua stessa velocità.
Nella salita del Corso inizio leggermente a forzare per cui recupero un bel po’
di posizioni. Dopo il primo giro, seppur ancora in ritardo rispetto ai rivali
di categoria, cerco di spingere sul falsopiano e poco dopo vedo che, Giovanni
Desotgiu, accreditato per il primo posto di categoria, si ferma per problemi
muscolari. A questo punto rimane davanti, della mia categoria, il solo Vittorio
Azzena (M50, Tempio), mentre Gianni Carta (M50, Serramanna) si trova a pochi
metri, dietro di me.
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Antonello Vargiu (n° 465). |
Già verso il secondo giro mi trovo in compagnia dei due
atleti con la quale ho fatto il viaggio. Andrea Culeddu (TM, Runners CA) e
Stefano Ardau (M40, Amsicora CA) saranno praticamente sempre al mio fianco per
tutti i quattro giri e ci separeranno alla fine solo una manciata di secondi.
Al terzo giro, proprio come inizia la salita del Corso, riesco a passare Azzena
che appare non in perfette condizioni, mentre Carta mi tallona sempre più da
vicino. In questo momento sono il primo di categoria. Già prima di iniziare il
quarto giro svaniscono i sogni di gloria. Gianni Carta mi supera
irreparabilmente e guadagna diverse decine di metri rifilandomi alla fine 14”
di vantaggio. Arriverò 17° assoluto e 2° di categoria con un tempo di 34’40” ad
una media di 3’38” a km. All’arrivo, come al solito, mi congratulo con chi mi
ha battuto e scambio qualche battuta con Gianni Carta che mi confida in che
modo ha condotto la sua gara. Nel frattempo arrivano tanti amici, fra cui Luigi
Mascia che, ancora con il fiatone, mi chiede in quanto ho chiuso la gara per
fare la differenza con il suo tempo (lo fa in tutte le gare). Ahimè, si sta’
avvicinando sempre di più (solo 45”).
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Orgiana davanti a Demurtas e Sale. |
La
gara è stata vinta da Alessandro Sale (Senior, Civitas Olbia) in 31’19” con 38”
sul secondo arrivato, che è Stefano Demurtas (Prom., Jerzu). Al terzo posto
Stefano Pintore (Senior, Sporting Sie) col tempo di 32’18” mentre Luigi Leotta
(M35, S.Sperate) arriva 4° in 32’35”. In sequenza sino al 10° questi gli
arrivi: 5° Salvatore Orgiana (Senior, Atl. Goceano) 32’40”; 6° Antonello
Sinopoli (M45, Pod. Amat. Olbia) 32’47”; 7° Ivan Pulina (M40, Atl. Ploaghe)
33’14”; 8° Filippo Salaris (M35, Pod. Amat. Olbia) 33’25” ; 9° Fabio Podda
(Senior, Atl. Goceano) 33’58”; 10° Roberto Enas (M40, S.Sperate) 34’00”. Tra le
donne, questa la classifica sino al 5° posto: 1° Paola Sogos (Senior, Pod.
Amat. Olbia) 58° posto assoluto, in 37’20”; 2° Maria Domenica Manchia (F35,
Runners Oschiri) 79° in 38’21”; 3° Caterina Miscali (F45, Guilcer Ghilarza)
135° in 41’06”; 4° Valeria Sailis (F35, Runners CA) 143° in 41’32”; 5°
Antonella Cau (F35, Atl. Amat. NU) 154° in 42’01”.
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Da sin.: Manchia, L. Stefanpoli e Oppo. |
La fase successiva alla gara è quella del ripristino delle
calorie consumate. Credo che in tanti abbiano superato adeguatamente questo
gap, sistemando all’interno del proprio corpo quantità di cibo superiori alle proprie
riserve. Salami, formaggi, crema piccante, carne arrosto, torte varie ma,
soprattutto birra “a nastro”. Sembrava una festa di quelle estive dove per una
serata si sta’ tutti in compagnia a ridere e scherzare, dimenticando i problemi
di lavoro o altro. Le premiazioni sono piuttosto celeri. Terminata la gara poco
prima delle ore 20, tempo 1 ora e già il buon Massimo chiama sul palco i
protagonisti di questa festa, sia atleti che collaboratori della
manifestazione. Alle ore 22 inizia il viaggio di ritorno a Cagliari.
Per vedere i risultati della gara di Nuoro clicca
qui.
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