Sono 7 km. di strada completamente asfaltata che ha visto come vincitore assoluto Massimiliano Locci (Senior, G.S. Atletica Olbia) consacrato come tra i più forti atleti nelle gare in salita. La giornata è particolarmente calda, siamo intorno ad una temperatura di 30° ma per fortuna spira un leggero vento di maestrale che mantiene accettabile la serata. Puntuale la partenza alle ore 19 dalla Piazza dei Lavoratori con allo start il presidente della Fidal Sergio Lai. Alla partenza si presentano poco meno di 60 atleti e tra questi vi è una discreta rappresentanza degli atleti del Guilcer Team Ghilarza capitanata dall’esperto Michele Licheri. Sono previste anche le gare per gli Allievi che partono dal km. 4 e quelle degli Esordienti A/B/C di soli 300 mt. proprio a ridosso dell’arrivo. Dopo circa 700 mt. dalla piazza ci si trova già fuori dal paese e la gara viene condotta in questa fase dall’atleta cileno Abel Geremias Fenude (M.35, Atletica Selargius) ad una andatura ben al di sotto ai 3’30” tallonato attentamente da Massimiliano Locci mentre leggermente staccato al terzo posto si trova Stefano Ardau (M.40, Amsicora CA). Sin dalla partenza e per ben oltre un km. le fasi della corsa sono riprese da Videolina che poi, a sua volta, si porterà in zona arrivo per le fasi finali. Il percorso è piacevole e non tanto impegnativo (per la cronaca, Dolianova si trova a 220 mt. sul livello del mare) a leggere salite fanno da contraltare altrettante leggere discese per cui tutto sommato non si sale più di tanto di quota. La vegetazione è di tipo mediterraneo con qualche campo coltivato a frutta ma soprattutto dominano gli uliveti sparsi qua e la con la presenza sul lato della strada di qualche ulivo pluricentenario. Già dopo il secondo km. Locci passa a condurre la gara mentre il giovane cileno Fenude mostra segni di stanchezza. E’ proprio il cileno, a fine gara, sarà protagonista assoluto ed al centro dell’attenzione collettiva. Ma andiamo per gradi. Sotto un sole ancora cocente gli atleti cercano di mantenere un andatura non troppo intensa ma piuttosto tranquilla in attesa dell’arrivo delle salite. Già prima della partenza la maggior parte degli atleti hanno dovuto fare questo tragitto per poter lasciare una macchina sul punto d’arrivo per il rientro a fine gara. Avendo già visto il percorso con l’indicazione dei km. molto chiara si era un po’ tutti consapevoli che dei 7 km. di gara i primi 5 fossero dei “falsipiani” dove non si sale complessivamente per più di 100 mt. Già al km. 3,5 c’è una sorta di gran premio per chi transita per primo (sia uomo che donna) consistente in un soggiorno per 2 persone a “Sa colonia” da utilizzare a piacimento. Il complesso turistico rurale de “Sa colonia” è situato in località San Michele all’interno di un bosco rimasto intatto nei secoli a 550 mt s.l.m. crocevia per la salita alla Punta Serpeddì. Intorno al km. 5 la salita è già iniziata da qualche centinaio di metri e la vegetazione è diventata boschiva. Proprio qui è situato il punto ristoro consistente in spugnaggi e bicchieri d’acqua come preludio ad uno sforzo che da qui a due km. avrebbe fatto la giusta selezione. Massimiliano Locci da qui in avanti diventa un treno di potenza. Per lui le salite sono una sfida irrinunciabile dove passo dopo passo si gode questa sua confortevole sinergia corporea, purtroppo in perfetta solitudine. In seconda posizione arriva Fausto Deandrea (TM, Guilcer Team Ghilarza) con circa un minuto di distacco. Fausto sin dalla fase iniziale è piuttosto prudente. I primi km. siamo fianco a fianco ad un andatura vicina ai 3’40” ma è del tutto all’oscuro di come si evolve il tragitto dato che non è salito prima con la macchina. Cerco di spiegargli in poche parole la difficoltà del percorso e lo informo sulla “forza” degli atleti che ci precedono. Credo abbia interpretato molto bene la gara e mi congratulo con lui. Terzo arriva Giuseppe Lai (Senior, Amsicora CA) atleta di Dolianova che in passato ha vinto dei titoli a livello nazionale di pregevole rilievo. Giuseppe, favorito dall’incoraggiamento del pubblico di casa, ha preceduto di poche decine di metri Maurizio Puddu (M.40, Atl. San Sperate) che in questa manifestazione ha ritrovato l’orgoglio e lo spirito che qualche anno fa gli permettevano di vincere parecchie gare. Al quinto posto Stefano Ardau (M.40, Amsicora CA) che ha pagato indubbiamente lo sforzo affrontato nella parte iniziale essendo pure reduce da un recente periodo di stop per infortunio non perfettamente recuperato. In sequenza gli arrivi dal sesto al quindicesimo posto: 6° Tiziano Mascia (M.35, Atl. Parteolla Dolianova); 7° Antonio Vincenzo Solinas (Senior, Atl. San Sperate); 8° Francesco Tuveri (M.45, Gr. Polisp. Assemini); 9° Simona Pili (Senior, Cus SS.) nonché prima delle donne; 10° Giovanni Pili (M.55, Atl. Serramanna); 11° Gesuino Cardu (M.45, Gr. Polisp. Assemini); 12° Marco Pilia (M.50, S.S. Sporting S.I.E.); 13° Antonello Vargiu (M.50, Futura CA); 14° Raffaele Pisu (M.55, Atl. Selargius); 15° Sandro Ferru (M.45, Nuova Atl. Sestu). Tra le donne, oltre la già citata Simona Pili, arriva al secondo posto Patrizia Bassetto (Senior, Cus CA.) 19° assoluta. Terza Adalgisa Deriu (F.35, Guilcer Team Ghilarza) 33°posto, quarta Emilia Minnai (F.40, S.S. Sporting S.I.E.) 35° posto e quinta Roberta Ferru (F.40, Nuova Atl. Sestu) 36° posto assoluto. Decisamente avvincente la sfida sostenuta dai due Pili (padre e figlia) e vinta sul filo di lana da Simona nonostante Giovanni avesse condotto davanti tutto il resto della gara. Simona, nonostante la ripida salita, metro dopo metro recupera suo padre proprio nei punti più critici e nell’allungo finale non gli concede scampo. Sicuramente a casa i due “rivali” avranno fatto pace e sistemato le loro vicende sportive accuditi a dovere dalla signora Pili.
Come già citato in precedenza, il giovane cileno Fenude ha
creato molta attenzione attorno a sé. Arrivato 24° assoluto con grosse
difficoltà nella parte finale, poco dopo l’arrivo si è accasciato per terra
vicino a tutti gli altri atleti e giudici destando non poche preoccupazioni.
Nel giro di pochi minuti è arrivata sul posto l’ambulanza che ha provveduto a
far riprendere conoscenza al povero Fenude decisamente provato dallo sforzo
affrontato.
A fine gara, dopo le solerti premiazioni effettuate a
piccoli e grandi da un Sergio Lai in versione umoristica, salutiamo con lo
sguardo soddisfatto questo magnifico posto e facciamo rientro verso Dolianova
lungo le discese che un’ora prima ci avevano fatto soffrire.
Per vedere i risultati della gara clicca qui.
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