San Gavino si trova a circa 50 chilometri da Cagliari sulla piana del Campidano ed il suo nome è legato già da tempi remoti alla produzione dello zafferano nonché alla non meno celebre fabbrica di piombo (dicesi dalle nostre parti che in casi di grossi problemi fisici forse è il caso di fare un viaggio a San Gavino presso “Su scallattoiu de Santu Aingiu”). La giornata si presenta sin dal mattino presto molto soleggiata con un tiepido vento di scirocco che rende comunque piacevole la temperatura che supera i 20°. Per me ormai è consuetudine consolidata, per questa gara, quella di passare a Guasila e prendere mio padre che assiste da primo tifoso alla mia gara. Verso le 9,30 tutti gli atleti vengono chiamati verso il punto di partenza e si assiste alla solita diatriba di chi deve stare in prima linea o meno dato che anche coloro che hanno pagato la quota per la non competitiva si sentono in diritto di mettersi dove vogliono; tra l’altro ci sono anche una decina di macchine fotografiche in procinto di immortalare i primi istanti della gara per cui tutto ciò vale già il costo dell’iscrizione. Comunque sia, allo sparo della partenza, effettuato dal sindaco della cittadina, tutti vanno alla ricerca di quello spazio vitale per potersi finalmente distendere ed iniziare la propria gara senza dover zigzagare come se fossimo all’autoscontro. La gara è caratterizzata da un giro unico lungo 10,250 km. tutto pianeggiante e veloce che si svolge nella prima parte all’interno del centro abitato con il passaggio dopo circa 3,300 km. nuovamente sul punto di partenza, in pieno centro, per consentire l’arrivo della non competitiva. Da lì ci si indirizza verso la periferia della cittadina ed intorno al quinto chilometro si affronta uno sterrato fuori dal centro abitato lungo circa tre chilometri dove comunque si riesce a mantenere un’andatura tutto sommato veloce. Sono iscritti alla competitiva poco più di 250 atleti più alcune decine per la non competitiva per un totale di circa 300 atleti. Solo nel momento in cui tutti quanti ci avviciniamo alla partenza si ha un quadro più o meno plausibile di chi possa arrivare alle prime posizioni o vincere la gara stessa. Sicuramente rispetto all’anno precedente la rosa degli “atleti forti” si è modificata profondamente. Mancano alcuni nomi famosi come Azzena ma anche Abdelkader, Pisano, Leotta o Brau, tanto per citare i primi cinque arrivati della scorsa edizione. Sicuramente comunque c’è una grossa novità tra i partenti e, non a caso, gli organizzatori hanno attribuito il pettorale numero 1 al marocchino Noureddine Bahi, tesserato dalla Podistica Sassari di Luca Sanna, alla sua terza gara nell’isola dopo quelle di Bolotana e Osilo della settimana scorsa. In effetti, sin dopo alcune centinaia di metri, già si vede la differenza di valore di cui il giovane trentenne nord-africano gode. Dopo di lui si forma un gruppetto piuttosto folto guidato da Andrea Cabboi (G.S. Atl. Olbia), Carlo Meloni (Futura CA), Giuseppe Stara (Marathon Club OR), Nicola Muntone (Atl. Legg. Porto Torres), Massimiliano Locci (G.S. Olbia) ed Emanuele Concu (Atl. Ozieri). Nel passaggio del mini giro (al km. 3,300) e sotto gli occhi di un folto pubblico esterrefatto, il giovane marocchino viaggia con un vantaggio di quasi un minuto sul folto gruppo degli inseguitori. La mia gara sino a quel punto procede piuttosto bene. Mi trovo intorno alla 14^ posizione e davanti ci sono atleti piuttosto forti che mi precedono di qualche decina di metri. La partenza molto grintosa ed i primi 3 km. fatti ad una media di 3’32” mi hanno permesso di acquisire un buon vantaggio che ora devo cercare di gestire. Già prima del 3° km. riesco ad affiancarmi ad Andrea Culeddu (M 35, Runners CA) ma, più che per merito mio, intuisco che sicuramente Andrea ha problemi muscolari dato che non riesce a mantenere un’andatura omogenea creando in certi momenti una sorta di “elastico” che mi disorienta non poco. In due circostanze lo supero, lui mi riprende provando a tenere il ritmo, ma poi tra il 4° e 5° km. si ferma del tutto e abbandona la competizione. Continuo la gara piuttosto isolato rispetto a coloro che mi stanno davanti. Nel passaggio al 5° km. verifico il crono e mi trovo un confortante 17’46” per cui nonostante abbia leggermente rallentato, sostanzialmente continuo a reggere. Il passaggio dall’asfalto allo sterrato poco prima del 6° km. presenta probabilmente più lati negativi che positivi. Di positivo sicuramente c’è la bellezza della vegetazione, tutta in fiore, dato che ormai siamo fuori dalla cittadina. Così pure l’aria è sicuramente più fresca e si possono percepire i vari profumi della primavera (a parte quelli non certo dolci che si percepiscono accanto ad un recinto di animali da pascolo intorno al 7° km.). Il poco positivo è dato dalla disomogeneità del terreno sulla quale è preferibile gettarci costantemente un’occhiata ed in certi casi occorre effettuare delle modifiche repentine sul punto dove posare la propria falcata. Altro fattore sfavorevole è dato dal fatto che il sole adesso lo becchiamo per intero mentre nelle vie della cittadina per almeno 1/3 si poteva correre all’ombra delle abitazioni. Le posizioni tra me e coloro che mi precedono rimangono sostanzialmente immutate. Il più vicino di questi è Simone Pes (S.G. Amsicora) che transita a poco più di 50 mt. mentre leggermente più avanti ci sono Alberto Carta (Atl. Goceano) preceduto da Carlo Ennas e Giuliano Cossu entrambi della società organizzatrice (Atl. Pod. San Gavino) con accanto i due “Master 45” Maurizio Puddu (Atl. San Sperate) e Paolo Porcu (Atl. Orroli). Poco dopo il 6° km. sento che da dietro c’è qualcuno che si avvicina sempre di più e che da lì a poco mi supererà senza alcun problema. Si tratta di Giampietro Dessì (M40, Sporting S.I.E.) che anche in questa circostanza affronta la sua gara con una costante progressione che gli permette di recuperare diverse posizioni. Ciò che mi sembra molto strano è che anziché continuare nella sua andatura Giampietro mi si affianca e praticamente decide di farmi compagnia per quasi 2 km. di sterrato. Sicuramente gli è servito per rifiatare dato che intorno all’8° km. l’atleta dello Sporting riprende a spingere ed inizia una rincorsa sfrenata verso gli altri concorrenti sino a chiudere la propria gara in decima posizione. Poco prima di lasciare la strada sterrata, per addentrarci nuovamente tra le case di San Gavino, vengo superato da un altro atleta molto più giovane di me. Si tratta di Matteo Tolis (TM, Sporting S.I.E.) che sicuramente ha maggiore freschezza fisica del sottoscritto. L’ultimo chilometro provo a chiuderlo spingendo maggiormente sulle gambe più che altro per mantenere la posizione. All’arrivo grande sollievo dopo lo sforzo sostenuto mitigato subito dai sorsi dell’integratore consegnatoci sulla linea d’arrivo dagli organizzatori. Questo l’ordine d’arrivo dei primi 25 atleti: 1° Noureddine Bahi con il tempo di 32’05”; 2° Andrea Cabboi in 34’20”; 3° Carlo Meloni in 34’30”; 4° Giuseppe Stara in 35’10”; 5° Nicola Muntone (Junior); 6° Emanuele Concu; 7° Massimiliano Locci; 8° Paolo Porcu (M45); 9° Alberto Carta; 10° Giampietro Dessì (M40); 11° Carlo Ennas ; 12° Maurizio Puddu (M45); 13° Giuliano Cossu (M35); 14° Simone Pes; 15° Matteo Tolis (TM); 16° Antonello Vargiu (M50, S.G. Amsicora CA); 17^ Manuela Manca (SF, S.G. Amsicora CA); 18° Bernardino Casu (M40, Pionieri Marmilla Mogoro); 19° Giovanni Vargiu (M40, G.S. Atl. San Basilio); 20° Michele Carta (Junior, Pol. Atl. Serramanna); 21° Gianni Carta (M50, Pol. Atl. Serramanna); 22° Marco Mattu (S.G. Amsicora); 23° Antonio Mulvoni (Junior, Atl. Pod. San Gavino); 24° Fabio Zara (U.S. Scano Samassi); 25° Genesio Lusci (M50, Sulcis Atl. Carbonia). Sbalorditivo il distacco dato dal vincitore Noureddine su Cabboi (intorno a 2’15”) dovuto più alla bravura dell’atleta marocchino rispetto alle difficoltà degli inseguitori. Ottima la prestazione di Carlo Meloni (45 anni) arrivato 3° assoluto a circa 10” da Cabboi. L’atleta cagliaritano (ma residente a Trento) ricorderà sicuramente questa gara non tanto per la prestazione effettuata ma soprattutto per la difficoltà che ha dovuto affrontare prima della gara per riuscire ad ottenere il proprio numero di gara. Sino a cinque minuti dalla partenza Carlo era senza numero ed ha dovuto pregiudicare gran parte del riscaldamento alla ricerca dell’unico compagno di squadra, a lui sconosciuto, che aveva ritirato il pacco gara. A poco sono valse le comunicazioni dello speaker della manifestazione che convocavano presso la postazione microfonica il povero Corrias della Futura CA senza sapere che l’atleta è purtroppo sordo-muto. Ho dovuto interessarmi personalmente di recuperare l’atleta ed accompagnarlo verso il punto dove era stato convocato. Buona prestazione anche del cagliaritano Massimiliano Locci tesserato con la G.S. Olbia arrivato 7° assoluto ma giunto a San Gavino da Cagliari in bici in preparazione di prossime gare di triathlon. Per quanto riguarda la mia prova devo ammettere che complessivamente sono rimasto soddisfatto. Rispetto all’anno scorso ho guadagnato una posizione, arrivando 16° assoluto, mentre il tempo impiegato nella gara è lo stesso identico dell’anno precedente, 37’02” (36’10” ai 10.000). In sequenza ecco l’arrivo delle prime 15 donne: 1^ Manuela Manca (17^ assoluta); 2^ Roberta Ferru ( Nuova Atl. Sestu), 32^ ass.; 3^ Marinella Curreli (C.U.S. Sassari), 37^ ass.; 4^ Elena Fratus (Atl. Legg. Porto Torres), 40^ass.; 5^ Elsa Farris (Nuova Atl. Sestu), 44^ ass.; 6^ Graziella Mossa (Atl. Legg. Porto Torres), 63^ ass.; 7^ Rosalba Miscali (F45, Marathon Club OR), 68^ ass.; 8^ Angela Addis (S.G. Amsicora CA), 85^ ass.; 9^ Stefania Carola (F35, Atl. Pod. San Gavino), 86^ ass.; 10^ Valeria Sailis (F35, G.S. Runners CA), 87^ ass.; 11^ Elisabetta Curridori (Junior, Atl. Guspini), 91^ ass.; 12^ Daniela Ennas ( Atl Pod. San Gavino), 109^ ass.; 13^ Ivana Corrias (F35, Pol. Libertas Campidano), 120^ ass.; 14^ Barbara Fiori (TF, Atl. Valeria), 129^ ass.; 15^ Francesca Mascia (Tespiense Quartu), 137^ ass. Di grande rilievo il 7° posto di Rosalba Miscali nella classifica femminile ma soprattutto và considerato il suo 68° posto assoluto ed una freschezza fisica che non sembra passare mai (F45). Complessivamente gli atleti della gara competitiva arrivati sono stati 218. Tra questi 180 sono gli uomini mentre 38 sono state le donne. La categoria maschile più numerosa è stata quella degli M50 con 37 arrivi su 44 iscritti. Ottimo lo spugnaggio predisposto intorno al 7° km. con la presenza di almeno una decina di persone che distribuivano bottiglie d’acqua da mezzo litro. Secondo un mio parere io avrei anticipato tale servizio di almeno un chilometro. Di grande valore, nel dopo gara, il rinfresco organizzato nella piazza bellissima dove sono state effettuate anche le premiazioni. Premi in denaro ai primi dieci uomini arrivati con un trofeo ai primi tre, mentre per le donne le premiazioni in denaro erano previste solo per le prime cinque più il trofeo alle prime tre. Una disfunzione tra i numeri assegnati ed i nomi degli atleti ha creato un ritardo nell’assegnazione dei premi ai Master per cui gli stessi atleti, di comune accordo, hanno dovuto stilare una sorta di classifica per categoria, sino al quinto arrivato, per poi ritirare il pacco premio. Chissà quanto tempo ancora passerà prima che si possa utilizzare in ogni gara un chip che permetterà un immediato riscontro degli arrivi ma soprattutto un effettivo tempo impiegato per tutti gli atleti con tanto di media a km. A me non spaventa se tale conquista ci costerà qualche euro in più, sinceramente mi costa di più restare in attesa da due a tre ore prima di conoscere la classifica aggiornata mentre invece preferirei far rientro a casa in tempi accettabili.
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