Da 15 anni invece la conosco sotto un’ottica diversa, quella
del podista. Tutte le volte che vado a “Museddu”, dove si trova la nostra casa,
per me significa vivere in una dimensione di completa rigenerazione.
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"Perd'e Pera" (Pietra a forma di Pera). |
So di
poter svolgere le mie corsette lungo il litorale a pieno contatto con la natura
dove la visuale sul mare o sulle montagne dell’interno offrono dei panorami
incantevoli che mutano passo dopo passo. Il mio percorso preferito è quello che
da casa arriva sino allo spiazzo antistante alla spiaggia de “Su Sirboni” (il
cinghiale). Sono 5 km. quasi perfetti, lo diventano partendo da circa 30 mt.
prima della casa. Il primo tratto costeggia per quasi 1 km. un canale che poi
arriva sino al mare, mentre, svoltando a destra, si prende la strada litoranea
che arriverà sino alla spiaggia di “Coccorrocci” che si trova a circa 7 km. da
quel punto. E’ proprio quando si lascia il tratto lungo il canale, che inizia
la parte più suggestiva della corsa.
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Strada che da "Perd'e Pera" conduce verso "Su mari dividìu". |
Una leggera salita mi porta verso la zona
di “Perd’ e Pera” (Pietra a forma di
Pera), a due passi dal mare, da dove si può ammirare la lunga spiaggia di
Marina di Gairo. Questa è una spiaggia lunga circa due km. e larga più di cento
metri. E’ costeggiata da una pineta dove scorre parallelamente una strada dove
vado a correre nelle ore centrali della giornata in quanto grazie alla pineta
presente in ambo i lati della strada ci si può correre sempre all’ombra.
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Strada che conduce da "Su mari dividìu" a "Su Sirboni". |
La
zona di “Perd’e Pera” offre anche delle visuali dall’alto sul mare che sono
veramente stupendi. Continuando si passa poi nel punto denominato “Su mari
dividìu” (il mare diviso) dove una piccola insenatura al centro della spiaggia
divide in due parti la spiaggia stessa creando due micro condizioni marine. In
questo punto si passa quasi allo stesso livello del mare e la vegetazione si
allarga aprendosi a larghe vedute sui monti circostanti. Da questo punto si
domina la punta del Monte Ferru, alto 875 mt., che scende quasi a precipizio
sulla spiaggia di Coccorrocci impedendo qualsiasi passaggio, se non via mare,
al versante opposto.
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Immagini della spiaggia di "Su Sirboni" (Il cinghiale). |
Occorre affrontare una leggera ma costante salita,
intervallata da alcuni falsipiani, per arrivare al punto più suggestivo del
percorso, quello della spiaggia de “Su Sirboni”. Questo punto si trova ad
alcune centinaia di metri dalla spiaggia ma la si domina dall’alto e ciò rende
ottimale il punto d’arrivo in quanto è coronato da un'ottima visuale. Sono 5 km. di ottima strada asfaltata con sali
scendi ricorrenti ma con pendenze sempre molto dolci. Da questo punto in avanti
la salita diventa molto più dura con pendenze costanti tra il 5 e 15% sino ad
arrivare, dopo due km., al passo da dove si domina Coccorrocci, a 120 mt.
di altitudine.
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Altra immagine della spiaggia di "Su Sirboni". |
Da li si affronta poi una discesa di circa 1,5 km., piuttosto
intensa, che termina proprio sulla spiaggia di Coccorrocci, completamente
composta da ciottoli. Il tragitto sino a Coccorrocci comunque non mi capita di farlo spesso. La lunga salita ed il tragitto
piuttosto lungo (andata e ritorno sono circa 17 km.) comporta un grosso
dispendio di energie che nel periodo estivo non sempre è facile affrontare.
Molto più agevole invece arrivare sino a “Su Sirboni” e ritornare a casa. Se il
percorso di andata funge spesso da riscaldamento o lento, la maggior parte
delle volte il ritorno lo affronto con maggiore intensità simulando molto
spesso anche il ritmo gara. La distanza poi complessiva di 10 km., divisa
spesso in due sedute da 5, mi consente di svolgere degli allenamenti più mirati.
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Immagini dal lungomare verso Nord. |
Quando al rientro costeggio il mare nella zona di “Perd’e pera” c’è un punto
dove la visuale si apre verso la lunga spiaggia di Marina di Gairo mentre
dall’alto posso ammirare le rosse scogliere di porfido dove l’acqua si infrange
rumorosamente. In quel punto mancano ancora 2,5 km. all’arrivo ma da li a poco
inizia la leggera discesa dove riesco ad esprimermi sempre al massimo. Poco
prima della curva che mi immette al fianco del canale inizia l’ultimo km.
Quello è il punto dove quasi sempre instauro un conflitto tra me e me, tra
testa e gambe. Diventa una gara a tutti gli effetti. Tattica, psicologica, di
resistenza, dove non sono mai presenti altri avversari, l’unico avversario da
battere sono solo io, sino all’arrivo.
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