Vabbè è andata così! Adesso vediamo di imparare dagli errori e prepararci bene per la prossima.
Mi è stato chiesto di raccontare
qualcosa su com’è andata la gara.
Caldo bestiale di giorno e piogge
torrenziali di notte, fiumi di acqua e fango che si riversano dentro le scarpe
lasciando il ricordo dei sassolini che feriscono i piedi ad ogni giro.
L’ansia del tempo che scorre
veloce, troppo veloce rispetto ai chilometri percorsi.
Gli obiettivi che vengono ridimensionati con il trascorrere delle ore…
Insomma è andata bene, anzi
benissimo.
E non per il risultato, anche se
non nascondo che arrivare nella posizione alta della classifica fa sempre
piacere, ma perché la 24 ore è una gara fatta di persone, di belle persone.
Perché non potrebbe essere altrimenti. Non ci si improvvisa ultramaratoneta se
si scelgono le strade facili, se non si sopporta il dolore, se non si apprezza
la fatica, se non si è disposti a impegnare tutte le proprie energie.
Io vivo in Sardegna e le gare
alle quali posso prendere parte devo centellinarle.
Ogni volta che partecipo a
un’ultramaratona per me è come andare a una festa, a un appuntamento con amici
che condividono con me una passione che pochi riescono a comprendere.
Eppure è così facile innamorarsi
di questo mondo.
Innamorarsi di Rossella che
continua a sorridere anche quando una clausola nel regolamento le nega il
meritato titolo italiano. Innamorarsi di Ilaria che, con il lutto nel cuore per
il suo paese distrutto dal terremoto, corre e vince la sua gara contro la paura
di ricominciare.
Innamorarsi del mio “socio” Teo
che nonostante l’esperienza parte sempre troppo veloce perché si fa prendere
dall’entusiasmo e che, anche se si pente quando arriva la crisi, sa gia che sarà
difficile non commettere di nuovo lo stesso errore.
Innamorarsi di Carlo e Cinzia che
ad ogni giro sono sempre li ad aspettarci con quella strana espressione sul
volto: un misto di preoccupazione e di orgoglio.
E’ difficile da spiegare a chi
non lo ha provato ma li, a Milano, sotto la pioggia, con lo stomaco sottosopra,
gli occhi gonfi e le gambe dolenti mi sono sentita a casa!
Per leggere cosa ha scritto "Fidal Lombardia" sulla gara clicca qui.
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