Un nuovo studio conferma i benefici di una dieta verde.
Frutta e verdura continuano a dimostrare di essere preziosi alleati per la salute. Un nuovo studio pubblicato sull'American Journal of Epidemiology ha infatti confermato che il loro consumo allunga la vita. L'unica regola da seguire per beneficiare di questo effetto positivo è mangiarne a sufficienza: garantirsene almeno 569 grammi al giorno riduce il rischio di mortalità del 10% e posticipa di 1,12 anni il decesso rispetto a quando avverrebbe se se ne mangiassero solo 269 grammi. Condotta su più di 450 mila individui, il cui stato di salute è stato monitorato per oltre 13 anni, “questa ricerca è lo studio epidemiologico più significativo ad aver esaminato questa associazione fino ad oggi – spiega María José Sánchez Pérez, che ha coordinato il lavoro dei numerosi ricercatori coinvolti nello studio – Ora ci sono sufficienti prove degli effetti benefici del consumo di frutta e verdura nella prevenzione del cancro e di altre malattie croniche. Per questo motivo, una delle misure preventive più efficaci è promuovere il loro consumo nella popolazione”.
I dati analizzati hanno anche svelato che la mortalità diminuisce del 6% ogni 200 grammi di frutta e verdura in più mangiati ogni giorno e che aumentando il consumo di 100-200 grammi al giorno per arrivare ai 4-500 grammi raccomandati si potrebbe prevenire il 2,9% dei decessi. In particolare, una dieta ricca di frutta e verdura riduce del 15% la mortalità associata ai problemi cardiovascolari, che diminuisce di un ulteriore 4% se si superano i 400 grammi al giorno. Da questo punto di vista la verdura è più efficace della frutta: mangiandola cruda e in abbondanza il rischio di decesso diminuisce ben del 16%.
I ricercatori hanno anche scoperto che questi effetti sono maggiori fra le persone a rischio, come i fumatori, gli obesi e chi beve molti alcolici. “Questi gruppi di popolazione – conclude Sánchez - possono trarre particolare beneficio dagli effetti positivi di frutta e verdura nella prevenzione delle malattie croniche e del rischio di mortalità ad esse associate”.
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