Smettere di fumare aiutandoci con l’alimentazione si può. Ecco i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Buffalo che sottolinea come il consumo di frutta e verdura possa aiutare nel percorso di disintossicazione dalle sigarette.
Sembra pazzesco: il mercato mondiale, per anni, ha studiato una miriade di soluzioni per aiutare le persone a smettere di fumare. Cerotti alla nicotina, persino l’ultimissima sigaretta elettronica. Eppure la soluzione era lì, a portata di mano, anzi, a portata di piatto!
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nicotine and Tobacco Research, è consultabile a questo link. Vediamo però, per sommi capi, di che cosa si tratta.
Durante lo studio è stato analizzato un campione nazionale composto da 1000 fumatori con un’età minima di 25 anni. Registrate le condizioni di salute iniziali dei campioni presi in esame, sono stati valutati per ognuno i parametri relativi alla Nicotine Dependence Syndrome Scale (NDSS), che considerava anche l’intensità del fumare, l’ora della prima sigaretta, ma anche le peculiarità di ogni soggetto, quali età, sesso, etnia, istruzione e reddito familiare. I dati sono stati analizzati anche in relazione a un periodo di astinenza di 14 mesi.
Ecco i risultati riassunti da Gary Giovino: “Sapevamo da studi precedenti che chi è in astinenza da sigarette per meno di sei mesi consuma più frutta e verdura rispetto a chi fuma ancora.
Tuttavia, non sapevamo che i fumatori che fanno altrettanto hanno più possibilità di smettere. Chi consuma più frutta e verdura rispetto agli altri ha infatti 3 volte più probabilità di smettere di fumare per almeno 1 mese. Questo indipendentemente da sesso, età, istruzione o altri fattori che solitamente influenzano la scelta di smettere”.
La ragione per la quale frutta e verdura aiuterebbero le persone a smettere di fumare è da ricercarsi nel fatto che questi tipi di alimenti possono dare un maggiore senso di sazietà, spegnendo lo stimolo di accendere una sigaretta. Non solo, c’è una funzione oggettiva di disintossicazione vegetale che funzionerebbe indipendentemente dai fattori quali sesso, età o etnia. E ancora, frutta e verdura peggiorerebbero il sapore del tabacco, al contrario di quanto farebbero carne e caffè che, invece, lo esaltano.
Una dieta sana, dunque, aiuterebbe a sentirsi più sazi e appagati, riducendo drasticamente la necessità di ricorrere alla sigaretta. Fermo restando, naturalmente, che il primo organo che ci può aiutare a smettere di fumare è il cervello: se il nostro corpo è pronto ma la nostra mente no, difficilmente riusciremo a mettere da parte le sigarette.
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