Denso di interesse e di entusiasmo anche
questo 6° Urban Trail di Cagliari. Vediamo come sono andate le cose. Solito
appuntamento al parcheggio del Campo Coni alle 20,15. Al mio arrivo, intorno
alle 20, già vedo moltissima gente, tra l’altro anche tante facce nuove
rispetto alla precedente edizione. Poco prima della partenza c’è un breve
intervento di Francesco Puddu, ideatore della manifestazione, che sale su una
rampa attigua alla piscina comunale e ci fa alcune raccomandazioni.
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Francesco Puddu. |
Poche
parole su come lui si auspica che tutti si comportino durante l’attraversamento
della città per dare una immagine molto positiva a chi ci vede. Oggi si corre dentro
la città per cui massimo rispetto per gli automobilisti ai semafori o nelle
strisce pedonali con attraversamento in gruppo e non singolarmente.
Il numero dei partecipanti è molto alto e
lo si nota da subito. A fine manifestazione risulterà quello ufficiale, ben 140
partecipanti. Già prima della partenza sono stati sistemati, nell’angolo del
parcheggio, numerosi tavolini che serviranno al rientro per festeggiare e
recuperare adeguatamente tutte le calorie consumate. Foto del gruppo e finalmente
si parte. Direzione Basilica di Bonaria.
L’andatura è da subito abbastanza
intensa e ciò permetterà di sgranare il gruppo. La salite della scalinata di
Bonaria è già un segnale di ciò che ci aspetta. La direzione è quella del cuore
pulsante della città, ma il “leitmotive” dominante sarà soprattutto uno, si
tratta delle “scalinate” della città. A coloro a cui fosse venuto qualche
dubbio se a Cagliari ci fossero delle scalinate con questa uscita credo che ci
siano state delle risposte molto esaurienti.
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Antonello Vargiu. |
La direzione successiva alla basilica
è quella forse meno bella del giro e tra l’altro abbastanza impegnativa in
quanto ad attraversamento di strade cittadine. Si punta verso il Bastione di Saint
Remy e lo si fa passando in stradine secondarie o magari chiuse al traffico che
tra l’altro mi rendo conto che non tutti conoscevano, io per primo. Ottimo
comunque il comportamento di tutto il gruppo che, poco prima dell’attraversamento
stradale in assenza di semaforo, si “ri-compatta” per poi attraversare la
strada completamente libera.
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Marisa Cau. |
Dopo qualche breve salita finalmente la
vista del Bastione. La giornata ormai si sta oscurando, e la
visione del Bastione, già perfettamente illuminato, appare veramente surreale.
Sono passati solo poco più di 20 minuti e tutti quanti sappiano degli sforzi
che si dovranno fare. La salita della scalinata del Bastione è il minimo che ci
spetta fare e tutti ne siamo ben consci. Ma invece non è affatto così. Francesco
ha previsto tutto, anche l’imprevisto. Per ora il “Castello”, quartiere tra i
più antichi della città, lo vediamo da sotto. Lo costeggiamo dalla parte del “Terrapieno”
affrontando una lunga e costante salita che ci permette di dominare tutta la
zona nord-est della città.
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Silvia Busanca. |
Dentro i giardinetti pubblici ci si ri-compatta e ci
abbeveriamo a dovere grazie alle fontanelle disposte lungo il cammino. Dai
giardinetti si prende un piccolo sentiero che ci conduce al fianco delle
carceri di Buoncammino e da li ci indirizziamo verso l’Anfiteatro Romano. Breve
discesa, ma ripida, al fianco dell’Anfiteatro sino a lambire quasi il Santuario
di Sant’Ignazio da Laconi per poi ri-salire sulla strada parallela,
ripidissima, che ci riporta nel Viale Buoncammino. Ottima visuale verso la zona
ovest della città con il tramonto ormai in fase avanzata e ricco di colori
intensi, in pieno contrasto con i monti totalmente neri. Breve discesa per Piazza
D’Armi con il gruppo abbastanza unito su un marciapiede quasi inesistente dove
per fortuna il traffico è totalmente assente.
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Maria Grazia Piras. |
Proprio in quel momento, nella
parte più bassa della strada, da viale Merello, sbuca un pullman proprio
quando, sulla strada lunga poco più di 100 mt. stiamo transitando quasi tutti.
Per fortuna l’autista ha interpretato perfettamente la situazione e si è
fermato poco prima di iniziare la salita permettendoci di terminare la discesa.
Superiamo la piazza e ci indirizziamo sempre verso nord sino ad arrivare in un
punto dove la strada e le case hanno fine. Si tratta di un punto piuttosto in
alto da dove si domina una visuale a dir poco fantastica. Siamo nel punto più
alto del Colle di Tuvumannu, oltre 100
mt. s.l.m. Il primo impatto più immediato è la vista del Colle di San Michele,
molto ben illuminato, situato a meno di un km., proprio di fronte a noi. Poi si
vede tutto un panorama veramente ampio dove le diverse tonalità di scuro, nella
parte alta, disegnano orizzonti spettacolari che si perdono a vista d’occhio. Nella
parte bassa è disposta la città, con le varie luci colorate. Proprio davanti a
noi c’è un’ampia zona disabitata con uno strettissimo sentiero dove si può
correre solo in fila indiana. La luminosità è scarsissima però si riesce ad
individuare uno stretto sentiero ben “battuto”, anche se in alcuni punti è alquanto
sconnesso. In questi casi si è desiderosi di ammirare la bellezza del paesaggio
ma nello stesso tempo occorre stare molto attendi a dove mettere i piedi. Una leggera
brezza di maestrale, fresca e asciutta, libera da qualsiasi ostacolo urbano, ci
regala momenti di breve estasi psicologica e fisica. Il sentiero è in discesa
per cui va affrontato con la giusta velocità. Davanti a me ci sono poche decine
di persone. Saranno loro a fare l’andatura e farci capire dove passeremo. Dopo
circa 300 mt. di discesa, seguendo un percorso che definirei a “semiluna”, ci
troviamo in un punto da cui si può vedere la parte più alta da cui abbiamo
iniziato la discesa. E’ spettacolare
poter vedere da quella posizione le figure di almeno 100 persone che, in fila
indiana, si susseguono ancora nella discesa. Sono tutte leggermente staccate
tra loro e si muovono lentamente in simbiosi. E’ un’immagine veramente surreale
che nessuna macchina fotografica può riprendere o filmare. Piccole figure
totalmente scure e anonime, in contrasto ad un cielo leggermente meno scuro.
Sono i nostri compagni di avventura, che tra qualche minuto ci raggiungeranno e
quindi potrò nuovamente riconoscere. Finalmente tutto il gruppo si ricompatta.
Lo facciamo proprio in un punto in cui Francesco ci informa che, sotto di noi,
c’è una tunnel con una strada abbastanza lunga che collega due parti della
città; peccato che tutti i lavori siano bloccati!!!
Ripartiamo prendendo la Via Maglias per
poi salire nella Via de Punici. Per me ripassare in quella strada è stato molto
emozionante e mi ha permesso di ricordare qualcosa del passato. Ci ho vissuto
35 anni fa ai primi anni di università e forse era proprio da allora che non ci
ripassavo. Prendiamo alcune strade che ci indirizzano verso il centro e, nel
giro di qualche minuto ci troviamo tutti quanti assieme proprio poco prima di
entrare nel quartiere “Marina” di Cagliari, sotto un arco vicino alla Via
Ospedale. Ora inizia il bello. Affrontiamo alcune stradine strette del
quartiere in zone molto buie dove la maggior parte delle case sono basse e
molte disabitate. Il quartiere di “Marina” conta meno di 3000 residenti. C’è da
dire che in questo quartiere la percentuale di abitanti extracomunitari è
altissima e lo si vede. Passiamo in punti dove raramente il turista ci si
avventura. C’è una strada, abbastanza corta, talmente stretta che due persone non
possono passare senza toccarsi. E’ un susseguirsi di sali scendi continui intervallate
da brevi scalinate dove la luminosità è molto scadente. Sicuramente pochissimi
di noi sono mai entrati in quei posti. Io stesso non c’ero mai stato e sono
sicuro che singolarmente mai nessuno di noi verso le 21,30 della sera ci si
addentrerebbe se non in cospicua compagnia. Noi siamo in 140!!! Veramente una
esperienza unica. Un bailamme di visioni, colori, odori, vissuto di corsa. Un paese
dentro nella città.
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Stefano Gervasoni. |
Nuovo raggruppamento e via per fare un po’
di scalinate. Ci troviamo a ridosso delle mura di Castello, vicino alle
scalette di Santa Chiara. Sicuramente si tratta della zona di Cagliari con la
maggiore densità di scalinate. Per fortuna le facciamo quasi tutte in discesa e
ciò non guasta. Attraversiamo la Piazza Yenne, salotto cittadino, piena di
turisti e cittadini seduti ai tavoli destando poco più di una sorpresa. Si sale
per un pezzo di Via Manno ma poi si gira a sinistra per affrontare una serie di
scalinate intervallate da salite ripide che ci portano nella zona antistante il
Bastione di Saint Remy. Breve scalinata finale ed eccoci sul Bastione. Sosta d’obbligo
per ricompattare il gruppo. Ottima vista verso il mare e la città e poi via. Ed
ecco finalmente le famose scalette del Bastione che, fatte in discesa, hanno un
effetto più salutare.
Foto di gruppo ai piedi del Bastione e via. E’ il momento
di attraversare tutta la zona denominata “Santa Eulalia” partendo dalla Via
Torino, per la Via Principe Amedeo sino alla Via S. Eulalia. Affianchiamo la chiesa
di Santa Eulalia e proseguiamo sino ad arrivare nella parte più bassa della
città dove si trova la Via Roma. Nuovo raggruppamento proprio attorno alla
fontana d’acqua alla fine di Via Roma per poi raggiungere il Molo Ichnusa. Dal Molo
abbiamo percorso la nuova passeggiata tutta in legno, lunga circa 1 km., che
conduce nella zona di “Su Siccu” per poi arrivare al parcheggio antistante il
Campo Coni e chiudere la serata. Sono stati 11 km. veramente spettacolari. Il
tempo di cambiarci dagli indumenti bagnati e portare tutte le cibarie ai
tavolini già preparati prima della partenza e si parte. Nuova avventura.
Stavolta però le gambe si riposano e ci sarà la bocca che dovrà
muoversi senza risparmio. C’è veramente tanto da mangiare. Ciascuno dei convenuti si è prodigato per portare qualcosa da mangiare per cui i tavoli sono colmi di pietanze succulente.
C’è
persino una bellissima torta con su scritto 6° Trail Cagliari. Sotto c'è il
nome dell’ideatore e responsabile di tutto quanto: Francesco Puddu.
Per vedere il video di Stefano Gervasoni (10'21") clicca qui;
Per vedere il video di Roberto Angelo Abis (partenza) clicca qui;
Per vedere il video di Tore Orrù a Bonaria clicca qui;
Per vedere il video di Roberto Angelo Abis (avvicinamento a Buoncammino) clicca qui;
Per vedere il video di Roberto Angelo Abis (prima della scalata) clicca qui;
Per vedere il giro su piantina (Sebastiano Murru) clicca qui;
Per vedere il giro su "Istagram" (Salvatore Nurra) clicca qui;
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