Esiste una cura per la vecchiaia? Probabilmente si ed è semplice olio d’oliva.
L’olio extravergine d’oliva se consumato nelle giuste dosi fa da scudo per l’invecchiamento aiutando a prevenire i sintomi dell’Alzheimer e della demenza senile. La ricerca, pubblicata su www.plosone.org, è stata portata avanti dai dottori Massimo Stefani e Fiorella Casamenti presso l’Università di Firenze.
Pare, insomma che ci sia una reazione tra le componenti antiossidanti contenute nell’olio di oliva e la protezione fornita dal cervello. Questa protezione consiste anche nella pulizia costante delle scorie che possono accumularsi nella materia grigia. Infatti, una delle principali cause dell’Alzheimer è un accumulo di placche di una proteina tossica che soffoca i neuroni e altera la percezione spaziale e la memoria. Precedenti indagini, hanno dimostrato come alcuni metalli quali il rame e il ferro attraverso il sangue possono affluire al cervello e aumentare gli stati infiammatori che portano alla demenza senile memoria.
Prima di questo studio condotto all’università di Firenze, una ricerca simile è stata portata avanti presso l’istituto Mario Negri dai dottori Massimo Stefani e Mario Salmona. Gli esami stavolta sono stati fatti su vermi C. elegans, manipolati per aumentare i livelli di beta amiloide nelle cellule muscolari. Anche i vermi, come i topi sono stati divisi in due gruppi e quelli curati con l’olio di oliva hanno mostrato una riduzione del deficit motorio ed un miglioramento della durata della vita. Anche i risultati di questa ricerca sono stati pubblicati su www.plosone.org.
Secondo Stefani, “Lo studio fornisce una base scientifica per i noti effetti anti invecchiamento della dieta mediterranea, aprendo la prospettiva dell’uso di questa sostanza contenuta nell’olio extravergine di oliva come nutraceutico nel trattamento preventivo a lungo termine dei danni neurologici legati all’invecchiamento e in particolare al morbo di Alzheimer senile, una patologia di crescente diffusione per la quale non esiste ancora una terapia efficace e che pone gravi problemi sociali e di sostenibilita’ per i sistemi sanitari in tutto il mondo industrializzato”.
FONTE: YOUNG
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