Nel mondo dello sport si sente sempre parlare di VO2 max ma esattamente cos’è ? A cosa serve?
Il V02 max rappresenta la quantità massima di ossigeno fornita dal sangue e utilizzata dai muscoli.
E’ un importante indicatore di successo per un atleta, ma non è il solo e non necessariamente il più importante determinatore della performance.
Sono sincero: molti atleti di cui mi sono occupato non sapevano minimamente il valore del loro VO2 max e tra questi anche campioni olimpici e mondiali in diverse discipline.
A cosa serve? Calcolando esattamente laVO2 max si ottiene conseguentemente la FC max (massima frequenza cardiaca) e tramite questi parametri è possibile impostare allenamenti mirati ed efficaci.
Questo non vale solo per gli sport individuali ma anche per quelli di squadra: vedere giocatori della stessa squadra correre insieme per un fisiologo è piuttosto deprimente.
Ogni giocatore ha una propria Frequenza Cardiaca massima (FC max) e dovrebbe impostare l’intensità del lavoro aerobico sulla stessa.
La soglia più alta di V02 max viene generalmente registrata dopo pochi anni dall’inizio di intensi allenamenti e può cambiare nel corso della stagione sportiva più o meno in base alle specifiche variazioni apportate all’allenamento.
Quanto agli andamenti, Il V02 max potrebbe diminuire anche in seguito ad un periodo di sovraffaticamento dato da un ciclo di allenamento troppo intenso e dopo alcune gare.
Sulle rilevazioni va segnalato che il V02 max misurato in altitudine potrebbe risultare inferiore del 2-10% rispetto a quello rilevato a livello del mare.
La massima frequenza cardiaca è primariamente determinata da fattori genetici e dagli effetti del tempo, vale a dire l’età e mostra considerevoli differenze individuali: si vedono FC max superiori ai 220 e inferiori ai 175 b/m.
Il battito cardiaco risponde agli esercizi in modo molto soggettivo, e può essere un ottimo indicatore di stress acuto per uno specifico allenamento duro o in seguito ad un periodo prolungato di allenamento.
Correlata al V02 vi è Soglia Anaerobica (SA) che è definita come l’intensità di lavoro che può determinare la concentrazione massima stabile di lattato ematico e che può essere mantenuta da un certo soggetto in una condizioni di steady state prolungato (oltre questo punto il lattato tende ad aumentare).
Questa definizione di SA meglio si riconosce nella dizione Maximal Lactate Steady State (MLSS); da un punto di vista biologico il termine MLSS descrive un massimo equilibrio tra la produzione muscolare (rate of apparition, Ra) del lattato e il suo smaltimento (rate of disappearance, Rd).
I valori di lattato corrispondenti al MLSS variano da soggetto a soggetto, oscillando generalmente tra le 3 e 5,5 millimoli (Mm).
La SA può essere espressa come intensità di lavoro, velocità, FC corrispondente, valore assoluto o relativo di V02 o, soprattutto, come percentuale del V02max (compresa, in genere, tra il 60% e il 90%).
La SA è un parametro funzionale strettamente legato alla circolazione sanguigna periferica (muscolare) ed indicatore della capacità di produrre poco lattato e di smaltire gran parte di quello prodotto.
I fattori da cui dipende la SA sono :
- Il valore di V02 max individuale
- Il rapporto tra la produzione di lattato (Ra) e il suo smaltimento (Rd)
- Il CE (costo energetico) del tipo specifico di locomozione (il migliore rendimento meccanico darà un maggiore valore di SA )
- Livello di allenamento, età, sesso, percentuale di fibre lente e veloci, ed enzimi del metabolismo aerobico.
Un’altra componente che influenza il successo degli atleti riguarda il costo energetico (CE) che è la quantità di energia richiesta per svolgere una determinata una determinata attività.
Il costo energetico può essere condizionato da vari fattori come l’età, il peso, la tecnica ed il livello di allenamento.
L’unico metodo scientifico per misurare il V02 max e la Soglia Anaerobica è quello della misurazione dei gas espirati effettuato con l’ausilio di un gas analizzatore (metabolimetro).
Infatti con step sufficientemente brevi, i valori dei gas espirati assumono un andamento abbastanza regolare da poter individuare le variazioni di pendenza corrispondenti alla SA, delle curve relative (rapporto V’02/V’C02 –rapporto V’e/V’ 02 – incremento non lineare del quoziente respiratorio QR abbinato al suo valore massimo aggiuntivo ed altro).
Di contro, i test basati sulla misurazione dell’Acido lattico non sono per la verità attendibili per risultati assoluti ma solo per verificare eventuali miglioramenti nel tempo
I valori medi accettabili per un atleta di uno sport di squadra o di potenza sono 52-62 ml/kg di VO2
Purtroppo il VO2 max dipende molto dalla genetica delle nostre fibre muscolari e quindi può essere migliorato in ragione di una variazione non superiore al 20-30%.Si pensi invece che nell’ambito dell’allenamento, la forza può essere migliorata di oltre il 100%.
Per un atleta di endurance i valori dovrebbero essere più alti ricordando che nessun maratoneta ha mai vinto una competizione mondiale con meno di 70 ml/kg di VO2
Meno VO2 abbiamo più è necessario alzare la propria soglia anaerobica che in genere si attesta sull’ 83 % del VO2, mentre la frequenza cardiaca di soglia si attesta mediamente sul 92% del FC max.
L’auspicio è che con sempre maggior approccio scientifico la preparazione degli atleti parta dal calcolo preciso del VO2 max con l’ausilio di un metabolimetro, della soglia anaerobica e della FC max per poter così impostare in più adeguato allenamento individuale.
Dott. Giuseppe Zampogna
Specialista in Medicina dello Sport
Delta Medica
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