Fino a qualche tempo fa il motore che spingeva ad interessarsi di alimentazione era il desiderio di dimagrire, mentre oggi sempre più persone vogliono imparare a mangiar bene per stare meglio, per sentirsi in forma e per non ammalarsi. Questa tendenza ha favorito la proliferazione di modelli alimentari discutibili che soddisfano questo desiderio cavalcando luoghi comuni o singole nozioni decontestualizzate: La carne fa male? La tolgo per sempre. La frutta fa bene? Divento fruttariano. Questa visione è tanto semplice da abbracciare quanto fallace perché dimentica un presupposto importante: i nutrienti e le sostanze di cui ha bisogno il corpo per funzionare e contrastare le malattie e l’invecchiamento sono molteplici, sono contenuti in tutti i cibi naturali, vegetali e animali, e soprattutto questi nutrienti lavorano in sinergia tra di loro, sia all’interno dello stesso alimento che in associazione con altri alimenti.
Tuttavia anche in un’alimentazione onnivora si può andare incontro a vere e proprie carenze nutrizionalio insufficienti assunzioni di sostanze senza nemmeno accorgersene:
Acidi grassi essenziali omega 3: come suggerisce il termine essenziali il nostro organismo ha bisogno di questo tipo di grassi perché non li può ricavare da altro. Gli acidi grassi omega 3 sono contenuti nei semi di lino, nell’olio di lino, nelle noci e nel pesce azzurro. Quelli di origine vegetale si trovano in una forma chimica che richiede un’ulteriore trasformazione per essere assorbita e non sempre ci sono le condizioni affinché questo passaggio avvenga; quelli di origine animale invece sono pronti all’uso, e dovrebbero essere introdotti tutti giorni o quasi, ma sono pochi i soggetti che lo fanno.
Vitamina D: si tratta di una vitamina fondamentale per la salute delle ossa e per il corretto funzionamento del sistema immunitario. Con l’alimentazione possiamo fornire solo una parte del fabbisogno, il resto dovrebbe essere prodotto dall’esposizione solare, che non può essere garantita che per poche settimane all’anno.
Vitamina B12: è coinvolta nella produzione di globuli rossi, regola alcune funzioni del sistema nervoso e la sintesi di DNA ed RNA. È contenuta in tutti gli alimenti di origine animale, ma non solo i vegani rischiano la carenza: l’età superiore ai 50 anni, il fumo, l’abuso di alcolici e l’uso cronico di alcuni farmaci sono fattori che possono determinarla.
Fibra alimentare: l’individuo adulto dovrebbe assumerne almeno 30 grammi al giorno. È una componente fondamentale per la nostra salute perché ha una dimostrata efficacia nella prevenzione dei tumori dell’intestino, contribuisce a rafforzare la flora batterica intestinale, e quindi l’intestino stesso, e rallenta l’assorbimento di grassi e di zuccheri. I nemici dell’’assunzione di fibre sono i pasti consumati velocemente fuori casa e disturbi come il gonfiore intestinale spesso erroneamente attribuito al consumo di fibra.
Sostanze antiossidanti: l’ossidazione è un processo coinvolto nell’invecchiamento e nello sviluppo di molte patologie. Garantire l’introito di antiossidanti attraverso l’uso di spezie, frutta, verdura, legumi, frutta oleosa, semi oleosi, tè, fave di cacao, pesce azzurro contrasta efficacemente questo processo. Tuttavia non è stato dimostrato un accumulo di tali sostanze nel nostro organismo, e per questo i suddetti alimenti vanno assunti con regolarità nell’arco di tutta la giornata e non solo in uno o due pasti.
Una scarsa assunzione, ma anche una limitata varietà di verdure, legumi, frutta oleosa possono favorire la carenza di magnesio e acido folico, due micronutrienti fondamentali per il funzionamento del sistema nervoso e della sintesi di DNA e RNA, e di cui, tra l’altro, parte della popolazione presenta un aumentato fabbisogno.
Tratto dal sito del Dott. Ongaro.
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