lunedì 23 novembre 2015

Uta, 22-11-15. Mezza di Uta. I conti e i tonti. Scritto da Lello Collu.

Partenza atleti più forti nella gara di Uta 2015. Foto Arnaldo Aru.

"Ecco, è la fine. Siamo accerchiati, pochi e indifesi.
Attaccateci quando volete.Le nostre difese sono solo frutto della disperazione di chi si sente già sconfitti e non ha più nulla da perdere.
Attaccate branco,attaccate e affondate le vostre fauci nelle nostre carni ormai a brandelli.
Siete tanti, affamati e feroci."
Spero che, chi ha urlato, accerchiato, insultato e addirittura minacciato il Patrizio stamattina si riveda
in questa citazione (tranquilli, non scomodate google o wikipedia. il virgolettato e mio).


Basta cosi.
L'abbiamo capito care "jene da tastiera". 21 e basta! I vostri conti tornano sempre.

25, 26, 28 km non sono una mezza maratona, chiaro.

conti non tornano, i ritmi non tornano, i lunghi non bastano.

fissate pure i vostro GPS. Quello si, è preciso, insindacabile, indiscutibile.

tutto il resto non conta.

non contano i 150 volontari
non contano i 300 kg di frutta, 750 litri d'acqua, the caldo integratori salini, 2000 bicchieri
non contano le 3 ambulanze con defibrillatore, un medico e personale addestrato al primo soccorso.
non contano le 3 associazioni di protezione civile
non conta  il supporto dei vigili urbani e dei carabinieri
non conta il supporto di atleti e dirigenti di altre società podistiche
non contano i 2500 metri di nastro bianco/rosso
non contano le ore dedicate per riunioni, volantinaggio, e 1000 altre attività durante tutto l'anno
non contano le 300 transenne sistemate in tutto il percorso
non contano 19 anni di esperienza, 
non contano 19 anni di errori più o meno gravi (anche tutti quelli che non avete visto), 
non contano 19 anni di entusiasmo, 
non contano 19 anni di fatica e  sudore, 
non contano 19 anni di tanta passione.


Quel che conta, per noi, invece che i tonti, quelli come me, tornano sempre.

quelli che, a costo di rallentare un po', tirano su la testa e si godono il sorriso del volontario, lo sbracciarsi di un dirigente arrabbiato, si godono il centro storico, la nonnina festante a bordo strada, l'autista attaccato al clacson, i "cinque" tra atleti, i bambini festanti.

quelli tonti come me, ne sono sicuro, tornano sempre.

Gli altri, quelli svegli, quelli che gira tutto attorno al proprio GPS, quelli precisi, insindacabili, indiscutibili, nel 2016 se ne stiano pure a casa.

Lello Collu

Tratto da "il Blog di Lello Collu". 



Per chi fosse interessato consiglio anche la lettura del post pubblicato da Lorenzo Pisani nel suo blog:
Uta, 22-11-15. - Camminata ludico motoria. Scritto da Lorenzo Pisani.
Stamattina mi sveglio, guardo l'orologio e decido di andare a Uta dove si corre la Maratonina. L'anno scorso avevo partecipato alla “corsa non competitiva” sprintando con i ragazzini, quest'anno la degenerazione continua e partecipo alla “camminata ludico motoria” che comunque è meglio della “camminata statica” dell'anno prossimo.
L'idea è semplice. Nello spirito della manifestazione, voglio provare a muovermi camminando ludicamente a 3'54 al km per due giri del percorso (poco più di 14 km). L'esecuzione è molto più complessa. In quanto “camminatore” sia pure “ludico motorio”, mi tocca partire dietro i 700 “atleti competitivi” e, per almeno un km e mezzo, resto imbottigliato e come uno spumante ben scosso, appena trovo spazi liberi, mi tolgo di dosso la faccia da sonno e schizzo dietro al tappo. Poi c'è il vento. Poi ci sono i km tomtom che sono diversi dai km garmin e a quelli del percorso e viaggio quindi a velocità misteriosissime come i neutrini del Gran Sasso. Poi c'è il “ludico” che mi obbliga a scherzare con gli amici che raggiungo. E poi, poco dopo il sesto chilometro, un volontario sul percorso ci dice che quella partenza era falsa e che si riparte fra poco. Questo sì che è un bello scherzo ludico motorio. Molti competitivi l'hanno presa male. A me invece scombina solo mesi di preparazione concepita un'ora prima della partenza e invece di un medio da 14 mi tocca fare un 2x7 che sembra uguale ma è tutt'altra cosa. Come i competitivi rabbiosi, rivoglio indietro i miei 8 euro per ripagarli con 2x4 euro. Comunque, dopo oltre mezz'ora di attesa si riparte. I muscoli sono rigidi, invece il percorso, grazie alla passata di acido che ha sciolto metà dei competitivi, si sgorga prima e riesco a trovare il mio passo dopo un solo chilometro. Ma c'è ancora il vento; i neutrini del Gran Sasso, con la scusa che è una non competitiva, si rifiutano di superare la luce o forse rispettano solo la doppia striscia continua tracciata da Einstein nel tunnel scavato dalla Gelmini. Insomma, c'è confusione là fuori, ma è una confusione ludico motoria e mi diverte. Nei pressi dell'arrivo incrocio il marciatore Nello, lo collego mentalmente con la “camminata” e, per un attimo, ho la tentazione di arrivare a passo di marcia. Una pacca sulla spalla agli organizzatori che, dopo 19 edizioni praticamente perfette, sono incappati nel tipico “incidente”. Esattamente come il mio “trail di Capoterra”, incappato nell'incidente proprio prima delle prossime 19 edizioni perfette.

Per entrare nel blog di Lorenzo Pisani clicca qui.

Nessun commento:

Posta un commento