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Gesuino Atzori e la carne in preparazione per il pranzo. |
A Nuragus, paesino a 70 km da Cagliari, è di scena una sagra
molto particolare, quella di “Is Tallarinus”. Abbinata alla sagra è stata
organizzata, dalla pro loco del piccolo paese, una gara di atletica di 8,5 km.
Determinante per la buona riuscita della gara il contributo dell’amico Gesuino
Atzori, atleta di Nuragus e militante nella “Cagliari Atletica Leggera”. Già al
mio arrivo si vede subito che la giornata è veramente festosa. Tantissimi stand
e carne al fuoco in preparazione del pranzo. Tra un saluto e l’altro mi preparo
alla gara con delle brevi corsettine di riscaldamento in compagnia di vari
amici. La temperatura si attesta intorno ai 20 gradi ma soffia un intenso vento
di maestrale. Si presentano alla partenza circa 60 atleti. Il via viene dato
alle ore 09,40 da una piazza del centro storico per attraversare poi una buona
parte del paese e uscire verso la verdissima campagna. Primo km ad un passo
tranquillo (3’56”) con circa 800 mt all’interno del paese. Poi si esce e ci si
immette in una stradina asfaltata prevalentemente in discesa. Qui si aumenta
leggermente l’andatura e si viene a sgranare il gruppo.
Guidano l’andatura Giovanni Vargiu assieme a Matteo Tolis
tallonati da Antonio Zedde e Antonello Vargiu (2° km 3’39”). Niente male come
inizio, mi viene da pensare, temperatura ideale e stato fisico tutto sommato
buono. Al terzo km si unisce, al gruppo ristretto dei battistrada, anche
Genesio Lusci.
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Momenti di relax con Genesio Lusci. Foto Nando Usai. |
Anche lui, come me, fa parte della categoria degli SM55. Leggerissimi
falsipiani ci consentono di poter continuare a tenere un ritmo tutto sommato
accettabile. Mi sembra alquanto strano che i battistrada non spingano un po' di
più (3° km 4’00”). Nel 4° km c’è un accenno di cambio ritmo da parte di
Giovanni Vargiu in parte assecondato da Antonio Zedde. Verso la fine del 4° km
inizia a presentarsi una leggera salita. Non voglio perdere la posizione ormai
maturata, per cui cerco di forzare un po', pur di mantenere la posizione (4° km
4’01”). Man mano che si procede la salita acquista sempre maggiore pendenza.
Giovanni e Antonio acquistano un buon vantaggio mentre noto una leggera fase di
crisi per Matteo e Genesio. Tra l’altro Matteo è reduce da un infortunio, per
cui non è rientrato ancora nella sua condizione ideale. Genesio invece non è un
amante delle salite e lo si vede molto chiaramente. Stringo ancora i denti, e
spingo ancora di più, superando contemporaneamente sia Matteo che Genesio. Guardo
in avanti e noto che la salita è ancora lunga ma non mollo.
Finalmente arrivo nel punto più alto e tiro un breve sospiro
di sollievo. Preferisco non vedere quanto vantaggio ho guadagnato su Matteo e
Genesio mentre invece posso vedere davanti a me che Giovanni e Antonio sono ormai
decisamente avanti. Veramente una sensazione strana essere il terzo assoluto in
una gara agonistica. Passiamo sotto un ponte per poi immetterci su una carreggiata
decisamente più in alto rispetto a dove ci troviamo. Ci sono ancora poco più di
un centinaio di metri di salita, che non mi aspettavo (5° km 4’27”). Superata
la salita finalmente ci troviamo ora su una pista ciclabile. Sicuramente doveva
essere, nei tempi passati, una linea ferroviaria. Avverto subito la differenza
di fatica in quanto ci troviamo in leggera discesa. Il terreno è leggermente
fangoso, ma praticabile senza problemi. In quel momento vengo recuperato e
superato da Matteo che ha un’andatura decisamente superiore alla mia. Mentre Matteo
si lancia per recuperare i due fuggitivi io non oso sbirciare a che punto si
trovi il mio “avversario” Genesio. Sicuramente ho ripreso a spingere molto bene
ma sono certo che Genesio non è distante (6° km 3’41”). Lasciamo la strada sterrata
per una più larga ma la sorpresa più grande è senza dubbio il fatto che non ci
siano più ne salite o discese, la strada si presenta dritta e lunga, ma tutta
in piano. Non solo, c’è ancora un’altra aggravante che non avevo considerato e
che gioca a mio sfavore, il fortissimo vento di maestrale. Adesso soffia
proprio di fronte a noi e mi fa percepire la strada piatta come fosse in leggera
salita.
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Podio SM35 con L. Biggio, M. Tolis e E. Mascia. |
Non c’è molto da fare, con un vento così, non riesco più a
tenere un ritmo accettabile (7° km 3’56”). Sento dietro di me dei passi che si
avvicinano sempre di più. Non c’è alcun dubbio di chi possa essere, devo solo
aspettare qualche decina di secondi per la conferma. Al mio fianco spunta la
sagoma di Genesio in grande spolvero. Allungo il braccio sinistro in avanti e,
come se ce ne fosse bisogno, lo invito a passare con comodo. Volgo lo sguardo a
sinistra e con una voce leggera ma chiara gli sussurro: tranquillo Gene. Ormai
lo conosco bene. Quando lui mi supera con quella falcata, così aperta ed
elastica, non mi rimangono certamente tante “chance”. Certo, se ci fossero ancora
da fare delle salite so benissimo che con la mia agilità avrei potuto
rilanciare, ma il problema di questa gara è che tutto ormai volge in suo
favore. Percorso piatto sino al paese e fortissimo vento di maestrale frontale.
Nell’ottavo km pago con gli interessi tutti gli sforzi accumulati nelle salite
e la furia del vento (4’13”). Genesio guadagna una trentina di metri di
vantaggio e dentro di me ormai capisco che i giochi sono fatti.
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Podio SM55 con G. Fontana, G. Lusci e A. Vargiu. Foto Nando Usai. |
Vedo il paese sempre più vicino mentre in lontananza cerco
di capire se Matteo ha raggiunto Antonio. In effetti sono molto vicini tra loro,
ma poi sarà Antonio ad arrivare secondo, anticipando Matteo di pochi secondi. Giovanni
vince meritatamente la gara, dimostrando di trovarsi a suo agio in percorsi di
salita e contro un vento così intenso. Spinto dalla curiosità mi volto per
vedere a che distanza si trovino gli altri avversari dietro di me. Ciò mi
rassicura più di quanto pensassi. Ci saranno minimo 200 mt tra me e il 6° in
classifica. Posso starmene anche tranquillo e gestirmi in santa pace questo
finale. Gli ultimi 590 mt li faccio in 2’37” e arrivo a chiudere la gara (8590
mt) in 34’30” a una velocità media di 4’01” a km. Oggi sono arrivato 2° di
categoria, dietro a un tenace Genesio, ma 5° assoluto. Tutto sommato sono
contento per ciò che ho fatto, preferisco arrivare secondo di categoria ma
sapere di aver fatto una gara tatticamente perfetta. Ho giocato tutte le mie
carte nella salita credendo di gestire il vantaggio accumulato. Ma ciò non è
bastato. Ci metterei la firma per riuscire a continuare a gestire le gare con l’intensità
manifestata come oggi. Bellissimo il post gara trascorso con i tanti amici a
bere birra e a farci qualche sana risata ascoltando della buona musica suonata
in diretta. Sono certo che ci sarò anche l’anno prossimo, spero solo che ci sia
un po' meno di vento e un po' più di compagnia in gara.
Per vedere il servizio di Videolina sulla sagra di Nuragus clicca
qui.
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