Esiste una distanza ideale nel running? La domanda che almeno una volta nella vita tutti i podisti si sono posti ha una risposta e a fornirla è la scienza: in linea generale, le corse di chilometraggio limitato sembrano essere più salutari rispetto alle gare su distanze lunghe e la corsa ideale, almeno stando al parere dell’istruttore di running e fisiologo Jason Karp, è quella sui cinque chilometri. Sono molti i runners che si pongono come obiettivo la maratona o l’ultramaratona, ma in realtà per ricavare tutti i benefici che la corsa assicura sono sufficienti 5 chilometri.
Gli studi scientifici, inoltre, hanno evidenziato che la salute trae maggiore vantaggi dalle corse che si disputano su chilometraggi inferiori. Fra tali ricerche, c’è quella presentata da Paul Williams – che ricopre l’incarico di ricercatore presso il “Lawrence Berkeley National Laboratory” – all'”American College of Sport Medicine“, che ha portato alla luce i benefici che garantiscono le corse brevi: in primis la riduzione dell’Imc (ovvero l’indice di massa corporea), diminuzione di disturbi cardiovascolari, miglioramento dei livelli di colesterolo e riduzione del rischio di tumori. Questi benefici non sono però gli unici e un secondo studio ne ha svelato degli altri.
All’interno del medesimo contesto scientifico ha parlato anche Duck-Chul Lee – che insegna nell’Università dell’Iowa – che ha presentato il proprio studio, secondo cui i benefici che la corsa assicura tendono a decrescere una volta che si supera un determinato chilometraggio. Analizzando i dati della ricerca è emerso che esiste un rischio di mortalità maggiore per coloro che percorrono più di 50 chilometri alla settimana rispetto a chi si allena su distanze inferiori. Il pericolo di mortalità per gli stacanovisti della corsa è comunque inferiore a quello delle persone che conducono una vita prevalentemente sedentaria.
Qual è, dunque, il chilometraggio settimanale corretto per godere al massimo dei benefici della corsa? Si attesta fra i 15 ed i 50 chilometri, che corrispondono ai programmi di allenamento pensati per le gare di cinque chilometri; ecco quindi che la distanza ideale per correre è proprio di 5 mila metri, perfetta anche per ridurre il pericolo di infortuni: questi ultimi, infatti, sono collegati alla mole di lavoro che si effettua nel corso degli allenamenti; in sostanza, più ci si allena, più aumenta il rischio di farsi male.
Un ulteriore vantaggio che le corse brevi comportano è il minor impiego di tempo da riservare agli allenamenti: ci si concentra infatti sull’intensità e non sulla resistenza, perciò è possibile dedicare meno ore alla corsa, senza sottrarle agli altri impegni della quotidianità e, aspetto importante, al riposo. Allenarsi per la maratona dopo un’impegnativa giornata di lavoro andrà a pesare sulla qualità stessa dell’allenamento, aumentando lo stress a cui l’organismo è sottoposto; in tal modo si riducono ulteriormente i benefici della corsa, che a queste condizioni rischia di rappresentare invece un pericolo per la salute.
Il team di RunningMania
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