domenica 9 ottobre 2016

Bari Sardo, 09-10-16. Mezza Maratona di Ogliastra e 10 km competitiva. La mia gara. Scritto da Antonello Vargiu.

Partenza gara.
Scenario completamente diverso, rispetto alle altre due edizioni a cui avevo partecipato, per la Mezza Maratona di Ogliastra. Stavolta partenza e arrivo presso la famosa località turistica di “Torre di Barì”. Praticamente cambia radicalmente il percorso gara rendendolo decisamente più agevole e veloce. Sia nella Mezza che nella 10 km i primi 6 km sono gli stessi, ma chi dovrà fare la 21 prosegue sulla strada che da Bari Sardo conduce verso Marina di Cardedu arrivando sino a lambire la spiaggia. Poi si ritorna indietro, ri-percorrendo la stessa strada di andata, sino a deviare verso la direzione mare, nello stesso punto in cui precedentemente hanno deviato coloro che hanno fatto la 10 km. In quel punto mancano circa 4 km all’arrivo. E’ prevista anche una gara non competitiva di 5 km, con partenza poco prima di uscire dal paese di Bari Sardo, proprio nel punto più alto del percorso.
Foto Arnaldo Aru.
Ma vediamo come è andata la mia gara. Quest’anno, così come l’anno scorso, decido di fare la 10 km, però rispetto all’anno scorso mi trovo già in Ogliastra dal giorno prima. Arrivo sul punto di partenza intorno alle 08,30 per cui manca circa un’ora al via. Sono in compagnia di Francesco Mudu, Enrico Rivoldini e Fulvio Marra. La temperatura è ottimale. Una leggera brezza di maestrale mantiene mite l’aria mentre il sole è momentaneamente nascosto da nuvole. Successivamente invece un bellissimo sole ci assisterà per il resto della mattina. Davanti a noi la bellissima torre spagnola che da il nome alla località. Sicuramente è un’immagine da copertina che non mi voglio perdere, per cui sarà sempre visibile, per me, nel breve periodo di riscaldamento alla gara. Finalmente ci prepariamo alla partenza. Ho ben impressa la difficoltà del percorso dato che la sera precedente abbiamo già visto, viaggiando in auto, tutto il tragitto gara.
Conto alla rovescia da -10 e finalmente il via. Non siamo in tanti rispetto alle precedenti edizioni. Stavolta una serie di gare concomitanti (Iglesias, TNatura Orosei, Dorgali, Solarussa) hanno sicuramente contribuito a ridurne la partecipazione. Partenza quindi unica per i partecipanti alla 10 e 21 km. Subito dopo la partenza si distingue immediatamente, da tutto il gruppo, l’andatura molto intensa di Enrico Rivoldini (SM45, Cagliari Atletica Leggera). Già dopo alcune centinaia di metri il divario tra lui ed il gruppo degli inseguitori è cospicuo. Qualcuno di noi lo chiama, in tono ironico, per cercare di farlo desistere da una così intensa partenza, ma lui fila dritto e determinato. Primo km decisamente veloce e piatto con un lungo rettilineo che solo nella sua parte finale ci fa vedere la differenza di pendenza verso l’alto. In entrambi i lati della strada una bellissima vegetazione, con alberi di alto fusto, che colorano di varie tinte naturali un percorso già di per se attraente. Primo km in 3’47”.
Sin pochi passi dopo la partenza, Francesco Mudu (SM35, Cagliari Atletica Leggera) mi precede di pochi metri.  La mia corsa e la sua, per quasi 5 km, andranno in simbiosi, quasi come se avessimo un segnalatore automatico che misurasse la nostra andatura. Naturalmente sempre lui davanti a me. Così come noi, anche altri due atleti viaggiano affiancati e si divideranno poco prima di transitare al 5° km, si tratta di Giampietro Dessì (SM45, PSV Esterzili) e Maurizio Lepori (SM40, Runcard). Giampietro e Maurizio saranno, sin da poco dopo la partenza, i due “rivali” di Enrico Rivoldini. Proprio nella difficoltà del  2° km si delineano bene i valori degli atleti. Io cerco di mantenere un ritmo accettabile, approfittando ancora della freschezza fisica, mentre Enrico ci distanzia sempre di più, inseguito a distanza da Giampietro e Maurizio. Secondo km in 3’53”.
Nel terzo km il percorso si presenta sempre tendenzialmente in salita, però ci sono anche dei punti in cui leggere discese ci consentono di rifiatare e ammirare il bel paesaggio tutto attorno. In lontananza si intravedono le sagome di Giampietro e Maurizio mentre Enrico ormai è letteralmente scomparso dalla nostra visuale. Accanto a me e Francesco anche un altro carissimo amico, con la quale poi avrò il piacere di condividere fianco a fianco la seconda parte della mia gara, si tratta di Abel Geremias Fenude (SM40, Nuova Atletica Sardegna). Nella “piacevole” difficoltà della corsa è molto importante conoscere già in anticipo come si sviluppa tutto il percorso della gara per poter dosare a piacimento le proprie capacità agonistiche di cui si gode. Noi conoscevamo già dal giorno prima questa difficoltà e sapevamo che il punto più critico sarebbero stati in sostanza il 4° e 5° km ma certamente non potevamo ipotizzare che la giornata sarebbe stata così calda. Terzo km in 3’57”.
Il quarto km è sostanzialmente in salita, seppure con pendenze molto tranquille. La strada è molto larga e le curve si presentano costantemente a destra e sinistra. Inspiegabilmente veniamo invitati da una figura dello “staff” in bicicletta a tenere rigorosamente la sinistra ma poi, quando questa persona si è allontanata, noi  riprendiamo a “tagliare” allegramente. Tra l’altro in tutto il tragitto, dal punto di partenza a Bari Sardo, non abbiamo incrociato una sola macchina. Già a metà del quarto km si intravede il paese di Bari Sardo. Sullo sfondo, in lontananza, i bellissimi monti dell’Ogliastra con le punte più alte, verso ovest, in direzione di Lanusei e Villagrande. Essendo a pochi metri sul livello del mare e vedendo davanti a noi dei monti alti oltre 1000 mt, a poca distanza (circa una quindicina di km), fa un bellissimo effetto.  Quarto km in 4’07”.
Proprio nell’ingresso al paese di Bari Sardo troviamo una delle salite più intense del percorso, seppur cortissima. Incomincio a sentire la stanchezza che mi assale. Cerco di stare a tutti i costi accanto a Francesco e Abel ma gli sforzi sono sempre più intensi. Dentro il paese le strade sono ben presidiate e qualche abitante locale ci fa il tifo. La prima parte del paese è abbastanza agevole, seppur sempre in leggera salita, ma quando si svolta nella “Via Cagliari” le pendenze cambiano. Aumentano le persone che ci incitano ma aumenta pure la stanchezza. Stringo i denti per arrivare nel punto più alto della salita ma soprattutto per non perdere il “treno” che fino ad allora mi ha trainato, almeno psicologicamente. Si intravede finalmente l’arco di partenza dei 5000 mt (non competitivi) proprio nel punto più alto della strada. Dentro di me cerco di farmi coraggio pensando che dopo l’arco ci sarà la discesa più lunga della gara. Quinto km in 4’14”.
Passaggio al 5° km.
Al passaggio sotto l’arco ci sono tutti i prossimi partecipanti alla gara non competitiva dei 5 km che ci applaudono calorosamente. Nel frattempo Francesco ha guadagnato alcune decine di metri mentre da dietro mi vedo spuntare Giovanni Secci (SM55, Gonone Dorgali) che mi supera subito dopo il passaggio dell’arco. In effetti la lunga salita mi ha fatto perdere secondi preziosi. Il 6° km sarà totalmente in discesa. Qualcosa riesco a recuperare in termini di stanchezza però più di tanto non riesco a spingere. Giovanni è sicuramente più fresco di me e ne approfitta per guadagnare alcune decine di mt. Essendo entrambi della stessa categoria ho già capito che stavolta dovrò cederli il posto più alto del podio. Sesto km in 3’49”.
Poco dopo la fine del sesto km c’è la curva a 90 gradi a sinistra, mentre gli atleti della 21 km dovranno proseguire dritti. Davanti a noi c’è solo un’atleta che prosegue dritto, tutti gli altri svoltano a sinistra (per fare la 10 km). In effetti i più forti atleti della 21 km si trovavano a pochi passi dietro di noi. Ora il percorso si fa piatto o in leggerissima discesa, ma le forze sono sempre molto limitate. Francesco ormai ha guadagnato molto terreno, rispetto a me, e precede di pochissimo Giovanni, che ha un passo leggerissimo al cospetto dei suoi 53 kg di peso. L’unico sollievo per me è dato dal fatto di trovarmi al fianco di Abel per cui, d’ora in poi, condivideremo assieme la “passione” (in termini di sofferenza) della corsa. Settimo km in 3’59”.
Il prosieguo della gara lo viviamo in tacita compagnia, io con Abel, senza dannarci più di tanto. Ogni tanto uno sguardo dietro di noi per vedere dove siano gli altri atleti, ma il distacco è enorme. Davanti invece il gap tra Francesco e Giovanni ormai si è annullato e i due corrono vicini. Naturalmente di Giampietro e Maurizio non si vede neanche l’ombra. Tantomeno di Enrico. Nonostante siamo sul piano, la strada è molto contorta e ricca di curve e controcurve, a destra e a manca. Domina il silenzio assoluto.  Ogni tanto passiamo al fianco di qualche stalla di animali per cui gli odori assumono profumi poco gratificanti. Certamente tra la prima parte del percorso, quella  tra il mare e Bari Sardo (4 km), ricca di bellissima vegetazione boschiva, e questa seconda frazione, la differenza è veramente consistente. Ottavo km in 4’02”.
Mancano ancora due km all’arrivo e già mi sto pregustando un arrivo in compagnia di Abel, presi magari per mano. In ogni caso anche due km vanno pur sempre fatti. Tra l’altro nel nono km c’è anche una bella salita costante, che sicuramente va gestita. Ed eccola finalmente. Ormai le forze sono veramente al lumicino. Abel cerca di accelerare leggermente per vedere le mia reazione ma poi dopo pochi metri desiste e lo recupero. In sintonia ci guardiamo, l’uno con l’altro, ma senza dirci niente. Le nostre facce parlano chiaro. Guardiamo entrambi dietro di noi, per vedere se arriva qualcuno, ma niente. Gli atleti più vicini si trovano a circa 200 mt dietro. Davanti si vede ancora un po' di salita ma nessuna anima viva. Nel silenzio generale gli unici rumori sono dati dai nostri passi e dai nostri intensi respiri. Nono km in 4’16”.
Arrivo di Antonello Vargiu.
Finalmente una leggerissima discesa. In lontananza si intravede il mare per cui ormai non dovrebbe mancare tanto. Non capisco se sarò stato io ad aumentare o Abel a diminuire il passo. Il fatto sta che nel giro di poco tempo mi trovo alcune decina di metri davanti al mio compagno di avventura senza manco accorgermene. Nel totale silenzio si sente di colpo una macchina che arriva da dietro e con alcuni “colpi” di clacson sembra voglia attirare l’attenzione su di se. Mi volto a vedere e riconosco il Dottor Meloni, uno dei principali organizzatori della manifestazione, che mi saluta e mi incita con un “dai dai”. Io rispondo con un cenno di mano e con un mezzo sorriso. Ormai ci siamo. Con la coda dell’occhio cerco di vedere a che punto si trovi Abel. Ormai lui ha rallentato tantissimo mentre io sono galvanizzato dal fatto che ormai sto’ per chiudere questa fatica. Curva quasi a U sulla destra per riprendere la Via della Torre da dove siamo partiti. Finalmente vedo l’arco dell’arrivo e per me è una grossa liberazione. Allungo vivacemente l’andatura e mentre sento l’applauso del pubblico sollevo le braccia in segno di saluto e taglio il fatidico traguardo. Ultimo km, per la precisione 950 mt, in 3’38”.
Podio SM55.
Io sono arrivato 8° assoluto e secondo di categoria (SM55). Totale 9.950 mt in 39’43”. Il vincitore della 10 km naturalmente è Enrico Rivoldini con il tempo di 36’42”. Secondo è arrivato Giampietro Dessì in 37’35” mentre terzo Maurizio Lepori in 38’05”. La 21 km è stata vinta da Gianfranco Cancedda in 1:20’11” davanti a Fulvio Marra 1:21’24”.  

Per vedere i risultati della gara (tramite TDS) clicca qui.



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