domenica 15 settembre 2024

Molentargius, 15/09/24, ore 09:30. Lungo di 1:20' (16,44 km a 4'52").

Giro unico all'interno del parco di Molentargius lungo 1:20' totalmente su sterrato con una temperatura di 17°. Totale 16,44 km con partenza lentissima (5'46" primo km) per poi aumentare gradualmente sino a chiudere con una leggera progressione finale. Passo medio 4'52" con 1.010 calorie consumate. Frequenza cardiaca media di 129, cadenza di corsa media di 183 e lunghezza media passo di 1,12 mt.  

giovedì 12 settembre 2024

La frequenza vibrazionale degli alimenti (tratto da iconicon.it).

L’ing. francese Andrè Simoneton era un esperto in elettromagnetismo. Gravemente ammalato e senza speranza di guarigione, riacquistò la salute con il vegetarianismo e, negli anni ’30 e ’40, collaborò allo studio delle vibrazioni degli alimenti utilizzando i lavori di altri importanti ricercatori.
Ogni alimento, come ogni essere vivente, oltre ad avere un potere calorico (chimico-energetico) ha anche un potere elettromagnetico (vibrazionale). Servendosi di apparecchiature scientifiche, misurò la quantità di onde elettromagnetiche degli alimenti, classificandoli in base a queste.

Premessa

Riassumiamo brevemente la costituzione delle cellule e la definizione del rapporto acido/basico.
La cellula è l’elemento fondamentale di cui sono composti tutti i tessuti di un organismo, sia esso umano, animale o vegetale. È una singola unità di materiale vivente capace di autoriprodursi. Una cellula assomiglia ad un uovo e si compone di:
1. Nucleo (ad es. il tuorlo): è la parte centrale adibita alla riproduzione e all’accrescimento della cellula;
2. Citoplasma (ad es. l’albume): è l’elemento che consente alla cellula di contattare ed interagire con l’ambiente esterno; è infatti in grado di irritarsi, contrarsi, assorbire, espellere e respirare. Nel citoplasma si trovano corpuscoli di varia forma e volume che fanno parte del sistema vivente della cellula (ad es., i mitocondri).

domenica 8 settembre 2024

Consumare frutta e verdura aiuta a smettere di fumare. Scritto da Giusy Ocello su Ambiente Bio.

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Smettere di fumare aiutandoci con l’alimentazione si può. Ecco i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Buffalo che sottolinea come il consumo di frutta e verdura possa aiutare nel percorso di disintossicazione dalle sigarette.
Sembra pazzesco: il mercato mondiale, per anni, ha studiato una miriade di soluzioni per aiutare le persone a smettere di fumare. Cerotti alla nicotina, persino l’ultimissima sigaretta elettronica. Eppure la soluzione era lì, a portata di mano, anzi, a portata di piatto!

venerdì 6 settembre 2024

Corso di sopravvivenza alla dieta. Scritto dal Dr. Joaquin Lopez (prima parte).

La mole di informazioni che oggi abbiamo a disposizione sull’argomento nutrizione è veramente impressionante. Chiunque di noi si sia interessato all’argomento si è reso conto immediatamente che le diete ormai non si contano più, gli studi scientifici si sprecano ed ognuno, anche il meno titolato dei non titolati, ha da dire la sua su come si dovrebbe mangiare per mantenersi in salute, non di rado ricorrendo a complicate motivazioni biochimiche, ripetute a pappagallo perché sentite da chissà chi.

mercoledì 4 settembre 2024

Multivitaminici. Scritto dal Dott. Filippo Ongaro su "L'Accademia del Fitness".

Ancora oggi si discute se abbia senso o meno assumere un multivitaminico. Numerosi studi confermano come l’utilizzo regolare  di complessi vitaminici bilanciati abbia la capacità di prevenire numerose malattie. Uno studio recente dell’università di Harvard ha confermato che l’uso di multivitaminici riduce il rischio di sviluppare tumori del colon retto. Sono state studiate 43.641 donne parte del Nurse’s Health Study II  e si è osservato che le donne che avevano usato un multivitaminco per più tempo (oltre 20 anni) avevano un rischio del 20% ridotto di sviluppare un tumore del colon rispetto ai non utilizzatori (Br J Cancer 2014 Jan 7;110(1):249-55).

martedì 3 settembre 2024

Il tempo del raccolto. Scritto da Orlando Pizzolato (Marzo 2012).

Nel mio giardino, a qualche passo l’uno dall’altro, ci sono due ciliegi. Il più vicino alla recinzione sembra voler scappare oltre: è così alto che i rami si protraggono sul prato circostante. L’altro, un po’ più arretrato, sembra il figlio, alto la metà, con un tronco esile e rami sottili come bacchette scarne, affusolate braccia a cercare sostegno dal padre. L’albero grosso è il preferito dai merli, che li accoglie tra la folta chioma perchè hanno frutti da beccare a profusione. Per cogliere i pochi frutti dall’alberello, a mia figlia di dieci anni basta allungare il braccio, senza lo sforzo di alzarsi sulla punta dei piedi. 
Un contrasto davvero rilevante, così evidente da far pensare per quale motivo dovessi piantare un altro ciliegio visto che il grande adombra il piccolo.
I due alberi sono lì dallo stesso giorno, piantati con lo stesso impegno e curati con la stessa dedizione: nulla. La natura è la loro madre, che sparge pioggia e sole senza discriminazione. A guardare i due ciliegi c’è una coppia di albicocchi, non fratelli, ma sostanzialmente simili seppure anche fra loro si può distinguere bene il maggiore, e l’altro. Come mai nel giro di quaranta metri quadrati tanta differenza?